XIX, 5; 1060 : BoLLETTINO Di GEODESIA E SCIENZE AFFINI 843
perfetto accordo con le conclusioni del par. ro. Si ritiene pertanto di poter affer-
mare, in base a entrambi, che operando nelle condizioni descritte al par. 3 e pie-
namente sufficiente tenere, nella determinazione a terra dei PA, le precisioni de-
finite dalle 7) e 8). In tali condizioni, precisioni più elevate resterebbero fine a sè
stesse e costituirebbero solo un inutile spreco di denaro.
20. — Quanto si é detto non deve indurre in illazioni pessimistiche sulla pre-
cisione delle carte aerofotogrammetriche, e in genere sulle possibilità dell'aerofo-
togrammetria. Ci si riserva di tornare sull'argomento, in un prossimo studio ; si
puó tuttavia fin d'ora affermare che molto si puó guadagnare, in fatto di preci-
sione, modificando opportunamente le condizioni di lavoro di cui al par. 3 e adot-
tando particolari accorgimenti operativi.
Il primo ovvio provvedimento potrebbe essere quello di abbassare la quota di vo-
lo e di aumentare la scala della restituzione, ferma restando quella della carta : esso
peraltro comporta un sensibile aumento dei costi, ed impone la ricerca di una soluzione
economica, il che costituisce un vero e proprio problema di optimum che varrebbe
la pena di studiare a fondo. Altri provvedimenti — quale ad esempio l'adozione
dei procedimenti numerici negli orientamenti relativo ed assoluto — gioverebbero
indubbiamente alla precisione dell'assetto iniziale, e sembrano senz'altro consi-
gliabili. Ma un guadagno realmente sensibile, soprattutto nella altimetria, potrà
ottenersi solo migliorando le qualità metriche della fotografia : problema cui sono
da tempo dedicati gli sforzi dei tecnici di tutto il mondo, ed i cui recenti sviluppi
fanno bene sperare per l'avvenire.
Firenze, Maggio 1960.