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ARCHITETTI IN PORTOGALLO
L REGNO di Portogallo (la Lusitania romana) al principio del
XII secolo si rese indipendente dalla dominazione degli Arabi
“Le indipendente rimase fino al 1580, quando Filippo II pet
ragioni di successione lo riunì alla Spagna. Ma i Portoghesi subi-
trono assai malvolentieri il dominio spagnuolo e nel 1640 si ribel-
larono, rendendosi poi completamente liberi nel 1668. Cosicchè il
periodo tra il 1580 e il 1640 è storicamente comune ai due regni
iberici ed è per questo che nel capitolo precedente, parlando della
Spagna, abbiamo anche trattato degli architetti che in quel periodo
di tempo lavorarono in Portogallo.
Anche nei secoli precedenti al 1580 vi furono attisti e tecnici ita-
liani nel territorio portoghese; però di essi son giunte a noi rarissime
notizie, poichè di quell’epoca si hanno ben pochi documenti: di alcuni
si ricordano appena i nomi, come di un Nicola Fiorentino.
Chiarissimo invece brilla nel secolo XV quello di Andrea
Contucci, detto il Sansovino. Il Vasari7® scrive che su richiesta del
re Don Giovanni II, Lorenzo de Medici consentì che il Contucci
si recasse in Portogallo verso il 1490. A questo re doveva essere
ben noto il grado di civiltà italiana, perchè egli aveva come epi-
stolografo l’umanista Cataldo Siculo. Il Contucci restò in Potto-
gallo nove anni e lavorò moltissimo di architettura e di scultura,
come dice il Vasari, che cita tra i suoi lavori la costruzione di un
bellissimo palazzo con quattro torri. Ma la gran parte delle sue
opere di scultura sembra che andassero distrutte o disperse,
mentre il palazzo da lui compiuto, fu individuato dall’ Haupt
nel castello di Alvito, dal Rogge e dal Rasteiro nella villa di
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