È da notare che con lo stesso nome di Alessandro Italiano si
trovava in Ungheria, una ventina di anni prima, un “ magister ,, che
lavorava in varie fortezze; e un cinquantennio dopo, un altro ancora
in Italia era scrittore d’arte militare; ma non si può dire, se fra i tre
fossero eventuali identità o relazioni.
Sulla fine del secolo imperversava la guerra tra Spagnuoli e Olan-
desi; questi avevano tentato più volte di impossessarsi delle colonie
spagnuole, nonchè delle isole che la Spagna possedeva nell’Atlantico,
ma ne erano stati sempre respinti, finchè nel 1623 organizzarono
una grossa armata navale, sulla quale imbarcarono numerose truppe,
che condussero contro il Brasile. Quivi stanziavano nelle varie città
costiere, situate a grandi distanze tra loro, molti ma deboli presidi,
dei quali non pochi costituiti con truppe italiane, andatevi successi-
vamente per la conquista spagnuola; un Cavalcanti comandava una
parte di queste e a molti altri ufficiali nostri connazionali erano
specialmente affidate le cariche tecniche, cioè la direzione degli
attiglieri e degli ingegneri. La spedizione olandese sbarcò di sotr-
presa presso Bahia, e se ne impadronì; allora da tutti gli altri
presidi accorsero riparti per impedire al nemico di avanzare. A
questi, che in gran parte erano di italiani, si unì un rinforzo di
450 fanti con molti gentiluomini venturieri allota giunti da
Napoli su due flottiglie spagnuole; in esso era un “tetcio ,,
(cioè: reggimento) napoletano di citca 800 soldati, comandato
da Carlo Andrea Caracciolo, marchese di ’Torrecuzzo, che aveva
con sè il sergente maggiore Muzio Origlia; le artiglierie del
corpo stavano alla dipendenza del capitano Mario Landulfo. Queste
truppe furono subito condotte ad assediare gli olandesi in Bahia;
i tre ufficiali italiani si divisero i compiti, ciascuno di essi dirigeva
la costruzione di trincee in un settore per circuire gli olandesi.
Inoltre il Landulfo fece preparare in sito adatto una grossa batteria
di cannoni, detta di San Bento. Ultimati i preparativi fu eseguito
‘324