Full text: Gli architetti militari italiani nella Spagna, nel Portogallo e nelle loro colonie (Volume 3)

xe cor In quel tempo questo regno iniziava un periodo molto irrequieto 
fesa, c per lotte politiche interne ed esterne, e il re Carlo I (poi Carlo V) 
cato da sentì la necessità di provvedere alla difesa dei principali luoghi dello 
‘enezia; Stato. Temendo in modo particolare un’azione francese dal confine 
merose settentrionale, il re mandò il da Ravenna a studiare il rafforzamento 
tray. iD difensivo di Pamplona, capitale della Navarra spagnuola, ove conver- 
ala, del gevano le facili vie d’invasione dalle coste del Golfo di Guascogna 
alla valle dell’Ebro. Difatti dai documenti d’archivio risulterebbe che 
nOVes il da Ravenna nel 1521 era ad ispezionare quella piazza e a studiarvi 
ù volte un piano di lavori. Però l’anno seguente partì con un soccorso di 
Maria, truppe spagnuole che si recavano a difendere Rodi, sede dell’Ordine 
remo, Gerosolomitano, il quale aveva invocato aiuti di soldati e special- 
tempo» mente di tecnici. 
ne si è Il detto ingegnere in Rodi combattè valorosamente, vi ebbe la 
che che carica di tenente capitano generale delle artiglierie, ed il gran maestro 
Relog- lo onorò con la nomina di cavaliere dell’Ordine stesso, ascritto alla 
)rologio, lingua d’Italia, assegnandogli una rendita di 130 ducati d’oro all’anno. 
Og€ ». È Caduta poi Rodi nelle mani del ‘Turco, egli rientrò in Spagna alla 
iprese dipendenza del marchese di Pescara, che raccoglieva armati per una 
itari. È spedizione contro la Provenza. A questa egli prese parte (1524) e 
fu agli assedi di Marsiglia e di Tolone; poi, propagatasi la guerra in 
Italia, partecipò agli assedi di Firenze, di Empoli e di Volterra, nei 
quali ebbe a dimostrare ripetutamente il suo valor militare e la sua 
dànno valentia tecnica. Dopo un altr’anno di permanenza in Italia ritornò 
iberici in Spagna, circondato da alta stima. Godendo la piena fiducia della 
osciuto Cotte, nel 1529 gli fu affidato l’incarico di perfezionare le forti- 
tecnico ficazioni di Villalpaldo (Leon),"®” ove re Carlo voleva chiudere i 
regnere figliuoli di re Francesco I di Francia, che questi doveva dare in ostag- 
> presa gio per la propria liberazione. ® Indi con successivo ordine del 
ie anni 25 aprile 1530 lo inviò in Perpignano “ per tutto quanto ivi fosse 
necessario ,,. Inoltre l’imperatore più volte gli affidò altri uffici 
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