Full text: Gli architetti militari italiani nella Spagna, nel Portogallo e nelle loro colonie (Volume 3)

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tesi FIG. 19 — MELILLA: VEDUTA GENERALE 
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ieri persona) Giorgio di Conversalo, e col fiore della nobiltà al seguito 
stro dello stesso imperatore. Sbarcato a ‘Tunisi concorse con la sua 
rna- perizia tecnica e le sue conoscenze al miglior andamento delle ope- 
lere razioni militari; e, queste ultimate, fu incaricato di ispezionare e di 
anta riferire sulle condizioni delle altre fortezze d’Africa e specialmente 
1ge- di Melilla. 
(che Questa località [fig. 18], situata sulla costa a circa 300 chilometri 
ma- a est-sud-est dello Stretto di Gibilterra, aveva presidio spagnuolo 
per sin dal 1498 e costituiva una base navale importantissima. La sua 
et cinta difensiva, per quanto di vecchia data e di tipo moresco, era 
le e inaccessibile dal lato di terra e perciò, sino allora, considerata suffi- 
se 4 ciente. Il Tadino invece ritenne necessario di rinforzarla e compilò 
1 pio un progetto nel quale proponeva l’erezione di un cavaliere domi- 
sito nante, poi detto della Concezione, di due baluardi o torrioni piatti, 
Ora, di un baluardo o torrione detto poi di Santo Spirito, come risulta 
1Lti- da un documento del 1540 esistente nell’archivio di Simanca, che 
> lo attribuisce appunto la paternità di questo progetto al.’Tadino. 1 
lavori furono subito iniziati ed essi duravano ancora nel 1550, sotto 
uale la direzione dell’ingegnere Michele Perea che in quell’anno vi motì. 
im- Quelle opere robuste esistono tuttora in buona parte abbandonate 
alla all’alterna percossa dei venti e delle onde [figure 19, 20 e 21]. 
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