Full text: Gli architetti militari italiani nella Spagna, nel Portogallo e nelle loro colonie (Volume 3)

no Tre anni dopo l’Escrivà 
ite promosso al grado di colon- 
nello fu chiamato in Napoli, 
ini dove gli fu commessa l’ere- 
10, zione di un fotte da erigersi 
lle sulla collina che domina la 
lel città: quello detto di Santel- 
mo, ancora attualmente esi- 
ar stente. In questa costruzione 
tc l’ingegnere si allontanò dai FIG, 24 
ve concetti chie predominavano PIANTA DEL FORTE S. ELMO DI NAPOLI 
er in quel tempo; egli stesso dichiarò in una lapide, che tale costru- 
ta zione doveva essere uno speciale saggio della sua scienza. 
to Questo forte [fig. 24] ha una pianta quadrilatera, ma in luogo dei 
10 quattro fronti di forma bastionata, come usavasi, li ha a tenaglia. Que- 
ac sto tipo fu molto criticato, non senza buone ragioni, dagli ingegneri 
di italiani del tempo, cosicchè l’autore sentì la necessità di difendere i 
suoi concetti, stampando una Apologia en excusacion y favor de las fabri- 
a; cas del Reino de Napoles por el Comendador Escriva. "Tale opuscolo ebbe 
o; molta voga allora, e si può affermare che fu il primo lavoro di arte 
e fortificatoria scritto in lingua spagnuola ed uno dei primi stampati 
0 in Europa sull’argomento della tecnica difensiva moderna, perchè 
lo precedono solamente il Trattato di Francesco di Giorgio Martini 
ia ec la Relazione sulle rocche di Romagna del Sangallo e Sanmicheli scritta 
7 nel 1526. Nel secolo successivo quest’ Apologia fu dimenticata, © 
a tale restò sino al 1878, quando il colonnello spagnuolo Edoardo 
i Mariategui la riportò alla luce, ripubblicandola con molto utile per 
la storia dell’architettura militare.® 
€ Poco dopo l’Escrivà fiorì in Spagna un altro tecnico e scrittore, 
i Luigi Collalto, che alcuni autori dicono spagnuolo, ma che effetti- 
vamente è di dubbia nazionalità. Questi fu un ottimo artigliere ed 
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