i valse la nomina in Francia di Direttore dell’Ottica della Marina. Appas-
sionato di astronomia frequentò l’ Osservatorio di Parigi compiendo,
nel 1760 e 1761, una serie di osservazioni fra le quali sull’eclissi dei satel-
liti di Giove e su quella della Luna del 18 maggio 1761. Pubblicò inoltre
in quel periodo un opuscolo dal titolo: « Observations sur le passage
de Vénus sut le disque du Soleil le 6 juin 1761» (Parigi, 1761) [fig. 17].
Il barnabita Paolo Frisi (1728-1784), già noto in Italia per le sue
opere di fisica e di matematica che gli avevano valso nel 1756 la nomina
di membro della Académie des Sciences, venne a Parigi nel 1768.
Si legò di amicizia con D’Alembert, Condotcet e Bailly. Frequentò
l’ Osservatorio, compiendovi osservazioni purtroppo restate inedite.
Più ampiamente devo soffermarmi sopra l’astronomo Boscovich
per il suo lungo soggiorno a Parigi e per l’importanza dell’opera
complessa da lui svolta, anche se questa oltrepassa di molto le osser-
vazioni compiute all’ Osservatorio parigino.
Ruggero Giuseppe Boscovich, figlio di Giuseppe e di Paola Bettera, bet-
gamasca, nacque a Ragusa in Dalmazia il 18 maggio 1711.9 Fu astro-
nomo e ottico di fama europea ed allo stesso tempo poeta ed umanista.
A quindici anni, nel 1726, venne a Roma vestendo l’abito di gesuita.
Dimostrò subito una straordinaria facilità per le scienze matematiche
tanto da superare i suoi maestri del Collegio Romano. Nel 1736
tenne a Roma una serie di dissertazioni su argomenti diversissimi, su
Metcutio, sul Sole, sull’Aurora boreale, ecc. Nel 1740 era nominato
professore di matematica. Nel 1761 intraprese un viaggio attraverso
l’Europa: andò a Costantinopoli ed in Polonia. Di ritorno a Roma
ebbe la proposta di recarsi al Brasile per eseguire una nuova carta
geografica del paese. Il cardinale Silvio Valenti segretario di Gon-
zaga, Stato del pontefice Benedetto XIV, lo trattenne.
Fu così che lo Stato Pontificio organizzò per primo in Italia opera-
, zioni astronomiche e geodeti che in largo stile, con programma non