Lu- grato agli stranieri i quali, come lo scienziato comasco, con le loro
te, scoperte contribuivano al progresso della scienza. Propose inoltre,
ese che seduta stante, fosse decretata a Volta una speciale medaglia d’oro
in e gli venisse rivolto l’invito ufficiale di proseguire a Parigi i suoi
ico studi servendosi della collaborazione: dei più illustri fisici e chimici
10- dell’Accademia. Aggiunse che la nazione francese era orgogliosa di
ce, pagare ogni spesa necessaria.
do Il Primo Console si addentrò poi nelle ricerche che, a suo parete,
ati. sembravano poter presentare la possibilità di applicazioni pratiche.
nte Non è privo d’interesse notare come egli con intuizione profetica
uo prevedesse l’importanza che l’elettricità avrebbe assunto nei fututi
sail trattamenti dei minerali e dei metalli. La giornata si risolse per il
nte fisico italiano in un completo trionfo, quale raramente anche di
“si poi annoverò la storia della celeberrima istituzione ['Tav. XXX, 1].
isi- Da quel giorno non vi è scienziato il quale non ricerchi la sua
nzZa compagnia, od istituzione che non richieda l’onore di una sua
on visita. Con Brugnatelli visita la zecca, la Scuola ‘delle Miniere,
tdi l’Istituto di Arti e Mestieri.
mo L’11 novembre tiene al Liceo Nazionale, davanti a un enorme pub-
blico, composto dei ceti più diversi, signori, signore e popolani, una
alle conferenza sperimentale sopra i suoi ultimi studi. Al pomeriggio del
rol- giorno dopo, nuova seduta all’« Institut» alla quale, oltre a Buona-
ita. parte, assiste pure il ministro degli interni Chaptal. Volta vi legge,
cui riassumendola, l’ultima parte della prima memoria lasciata inter-
ti a rotta e vi aggiunge parte di quella non meno famosa dell’identità
del fluido elettrico con’quello galvanico, facendo uso di una pila
cute composta di ottantotto coppie. Seguono numerose esperienze di pro-
lar- duzione di scintille, abbruciamento di fili d’acciaio, decomposizione
> il dell’acqua, sparo della pistola, ecc. Come c’informa Volta stesso in
ado una sua lettera del 17 novembre: « il Primo Console mostravasi quel
“nte giorno di buonissimo umore, facile e grazioso, e la conversazione
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