Fra queste ci limiteremo a ricordare quella del 17 novembre, in cui
ebbe luogo la nomina degli otto soci stranieri, i quali furono, oltre
ad Alessandro Volta: per la meccanica James Watt perfezionatore
della macchina a vapore, per l’astronomia Federico Herschel sco-
pritore del pianeta Urano e delle stelle doppie, per la chimica il
celebre chimico inglese Enrico Cavendish, per la zoologia Pietro
Pallas, per la fisica Giuseppe Priestley scopritore dell’ossigeno. Degna
corona di nomi a quello di Alessandro Volta.
Infaticabile continua l’attività di Volta accompagnato dall’insepa-
rabile Brugnatelli. Il 21 novembre presenziano l’apertura delle scuole
del Collegio di Francia, nella quale occasione Lalande, pronunciando
un discorso sulle nuove scoperte astronomiche, prende lo spunto
per lodare anche in questo campo le ricerche italiane, segnalando la
scoperta del pianeta Cerere compiuta, il primo gennaio di quel-
l’anno, dal valtellinese Giuseppe Piazzi, e propone che il nuovo
corpo celeste ne ‘prenda il nome.
Il 22 mattina visitano la fabbrica delle «lampade Argant» le
quali avevano acquistato una gran voga nell’illuminazione pub-
blica e privata. Volta coglie l’occasione, parlando con l’inventore
Amato Argant, di ricordare la «lampada perpetua» da lui creata
fin dal 1777 assieme con il Campi, invenzione che precorse l’illumi-
nazione a. gas.
i Nel pomeriggio, seduta all’« Institut», ove Volta prosegue le sue
esperienze sempre alla presenza del Primo Console, il quale a seduta
ndo finita lo interroga lungamente, chiedendogli il parere sopra alcune
juel riforme utili all’insegnamento. Il giorno dopo, visita alla tipografia
nale di Francesco Ambrogio Didot, giustamente celebre per le sue perfette
del edizioni e per l’invenzione della stereotipia. Il 26, ospiti di Breguet,
conoscono Giuseppe Mongolfier, uno degli inventori degli aero-
non stati. Il giorno dopo assistono all’apertura dei corsi della Scuola
rie. Politecnica.
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