1iva vedendo a Parigi nella Biblioteca dell’Institut scritto in mezzo ad
tata una corona d’alloro« Au grand Voltaire», raschiò le tre ultime lettere,
lasciando solo « Au grand Volta ».
Quando, nel 1804, Volta richiese l’onorata giubilazione, a cui aveva
diritto per aver compiuto i trent’anni d’insegnamento, il Ministro
tant degli Interni lo avvertì che, se per aderite al suo desiderio veniva
nce sostituito nella cattedra di fisica dal barnabita Pietro Configliacchi,
]va- tuttavia era sempre considerato professore ordinario in servizio,
ien- continuasse o no ad impartire un corso regolare di lezioni. Privilegio
asse eccezionale non concesso ad altri, dovuto ad espresso desiderio di
(res, Napoleone. Infatti quando questi, l’8 maggio 1805, visitò come Re
che d’Italia l° Università di Pavia, a Volta, che insisteva nel suo desiderio
di lasciare definitivamente l’ insegnamento, rispondeva sorridendo
ille « ...tenga pure una sola lezione all’anno non importa, ma resti al suo
aite posto... un buon soldato deve morire sul campo ». E la stessa frase
fait gli ripetè il 22 giugno quando, visitando Bologna, saputo dell’acci-
1SSe. dentale presenza di Volta in quella città, lo fece subito chiamate,
Pau trattenendosi a lungo con lui. Il 22 agosto lo nominò membro della
lent Legion d’Onore, facendogli recapitare le insegne dell’Aquila e la
CES relativa spada e dando ordine a Lacépède, Grande Cancelliere del-
but l’ Ordine, di accompagnare l’invio da una personale partecipazione:
sutf « L’Empetreur vient de vous nommer membre de la Légion d’ Hon-
des neur. Je m’empresse, Monsieur, de vous adresser, de la part de S. M.
Imperiale, l’ Aigle de la Légion. J’éprouve beaucoup de satisfaction de
cette marque de sa bienveillance et de la haute estime qui vous est due ».
Il 4 maggio dell’anno dopo (1806) Marescalchi gli comunica da
b'fu Parigi la sua nomina a cavaliere della Corona di Ferro; il 19 feb-
ffer- braio 1809 seguirà quella di Senatore del Regno. Infine l’11 otto-
ndi- bre, Napoleone nomina Alessandro Volta conte del Regno d’Italia,
sto. con titolo trasmissibile alla sua primogenitura, e vuole che nel rela-
803, tivo stemma siano ricordate le sue principali scoperte: l’elettroforo
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