Full text: Gli scienziati italiani in Francia

precorse di più di due secoli la realizzazione del Canale di Panama, costruito con 
gli stessi principi, ma con l'appoggio della formidabile attrezzatura moderna. 
È da ricordare pure Gian Domenico Cassini, che forò in Francia i primi 
pozzi trivellati, ingiustamente noti col nome di « pozzi artesiani ». 
Per oltre tre secoli i trattati di idraulica italiani fecero testo in Francia: 
primi fra essi quelli di Domenico Guglielmini. 
Fra i fisici primeggiano, astri di prima grandezza, Alessandro Volta e 
Macedonio Melloni. Il primo ebbe a Parigi da Napoleone primo console e 
dalla « Académie des Sciences » la solenne glorificazione ufficiale delle sue 
scoperte. Il nome del secondo è legato a un’opera che, se non ricevette al suo 
tempo un eguale meritato riconoscimento, ebbe conseguenze incalcolabili per 
la scienza. In Francia, dove profugo lo aveva portato il suo indomabile patriot- 
tismo, il Melloni compì la parte fondamentale delle sue ricerche sul calorico 
raggiante. Ivi riunì quella documentazione formidabile e decisiva che lo con- 
dusse nel 1842 al principio dell’identicità delle varie radiazioni dello spettro: 
chimiche, luminose e calorifiche, base granitica su cui poggia la fisica dell’oggi 
e che fu e sarà origine dei più impreveduti sviluppi. 
Degno pure di essere specialmente ricordato l’abate Giovanni Caselli, 
che appartiene alla storia della scienza non tanto per l’invenzione del teleauto- 
grafo, primo sistema di trasmissione delle immagini a distanza, quanto per 
la realizzazione del perfetto sincronismo di due apparecchi separati da 
qualsiasi distanza, problema considerato insolubile dai fisici del tempo, tanto 
da essere giudicato allora alla stessa stregua del moto perpetuo e della 
quadratura del cerchio. 
Nell’ottica, il nome di Ignazio Porro, inventore del cannocchiale prisma- 
tico, è sufficiente a dare all’Italia una pagina di primato: basti ricordare la 
relazione, fatta dall’« Académie des Sciences » sotto la presidenza del celebre 
astronomo francese Hervé Faye, che conclude con le parole: « M. Porro a 
repandu dans la science plus d’inventions, cent fois plus d’inventions qu'il 
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