Ca- Ammesso, il 24 maggio 1694, come allievo astronomo all’Ac-
dei cademia delle Scienze, ne fu nominato membro titolare il 28 gen-
N1- naio 1699, su designazione personale di Luigi XIV, che lo tenne
uta sempre in massima stima, tanto da nominarlo suo primo geografo.
one Quando, il 12 e 17 maggio 1717, lo zar Pietro il Grande visitò
rigi l’Osservatorio, fu il Matraldi a fargli conoscere le più importanti
mia scoperte astronomiche ivi compiute.
Immenso il lavoro eseguito dall’infaticabile astronomo italiano.
ini, Dal 1701 al 1728 pubblicò ben 112 memorie, apparse in maggior parte
jOf- nei resoconti dell’Accademia. Esse abbracciano non solo l’astronomia
bi), e la meterecologia, ma anche la fisica e la storia naturale. Interessante,
nti. su questo ultimo ramo, un suo studio sulla vita ed i costumi delle api.
Importanti, nel campo astronomico, le osservazioni compiute, nel
565. 1708, sulla così detta « macchia. rossa » di Giove, scoperta prima da
ini, Cassini, e sulla divisione dell’anello di Saturno.
trio Inoltre il suo nome appartiene alla storia della scienza per aver
tore egli accertata la natura solare e non lunare dell’anello luminoso che
per circonda il disco oscuro della Luna durante le eclissi del Sole, perchè
Ser- la corona non accompagna la Luna nel suo passaggio ma ne è attra-
nico versata. Nel 1715, osservando questa, notò che le anse dell’anello
i vi subivano cambiamenti periodici, che gli suggerirono la possibilità che
hivi anello fosse animato da un movimento di rotazione attorno al pia-
odi neta, rotazione della quale Herschel fissò nel 1790 la durata di 10 ore,
dal 32 minuti, 15 secondi.
iche Il lavoro al quale Giacomo Filippo Maraldi consacrò però il mag-
esta gior tempo, proseguendolo fino alla morte, e che gli costò innumere-
suò voli veglie, con grave danno della sua salute, fu un catalogo delle
lute. stelle fisse, ben più completo e preciso del « Coelum Stellarum »
ento (Ulma, 1627) compilato dal bavarese Giovanni Bayer e fino allora
mità pressochè il solo in uso. G. F. Matraldi fu, insieme col nipote Gian
ord Domenico Maraldi, l’unico che, dopo la morte di Cassini, sia stato
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