Full text: Dai primordi dell'arte cristiana al tempo di Giustiniano (1)

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sta per uccidere i figli; un occhio esprime il furore, l’altro 
tradisce la madre pronta a ritrarsi inorridita del delitto. Ora 
io ho riportato la mia arnmirazione sulla pittura di cui parlo, 
e sono stupito del talento dell’artista che, mescolando i senti- 
menti meglio ancora de’ colori, ha temperato l’uno con l’altro, 
il pudore e il coraggio, virtù che per loro natura sembrano 
contrarie. Più lontano, nel seguito della pittura, i carnefici 
vestiti semplicemente di tunica compiono il loro ufficio: l’uno 
di essi, presa la testa della vergine, la rovescia all’indietro, 
e la tiene così immobile esposta alle torture; l’altro le strappa 
i denti. Si vedono gli strumenti del supplizio: una tanaglia 
e un martello. Ma qui mi assale il pianto e il dolore mi 
tronca la parola, perchè il pittore ha reso così distintamente 
le gocce del sangue, che sembra vederlo realmente scorrere, 
e che gli spettatori s’allontanino tra i singhiozzi dallo spet- 
tacolo. Poi si vede la vergine in carcere, sola, seduta, in abito 
di lutto: ella tende le mani al cielo e invoca tra i dolori 
Iddio. Mentre prega, sopra la sua testa appare il segno che 
i cristiani hanno l’abitudine di adorare e rappresentare; e 
ciò penso sia il simbolo del martirio che sta per subire. Di 
fatti, lì vicino, il pittore ha collocato un rogo acceso che spande 
qua e là le fiamme rossastre e dense; nel mezzo sta Eufemia 
con le mani volte al cielo. Il suo viso non mostra alcun do- 
lore, ma piuttosto la gioia di fuggire verso la vita imma- 
teriale e felice ».' 
Questa descrizione ci avverte che l’arte era ancora pa- 
drona dei suoi mezzi, e se ne serviva per rendere l'espres- 
sione dei sentimenti. Îl contrasto che i pagani avevano 
saputo spiegare sul volto di Medea, i pittori cristiani sape- 
vano esprimere nella martire, rinnovando, come insegnava 
Cassiodoro, « le opere antiche senza copiarne i difetti, e fa- 
cendo raggiare il glorioso riflesso del tempo antico ». Non 
si rifuggiva dai crudi mezzi della realtà per avvivare la 
I Homil. in laudem S. Euphemiae (MIGNE, pag. 334 € segg.).
	        
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