Full text: Dai primordi dell'arte cristiana al tempo di Giustiniano (1)

Le arti figurative hanno perduto l’eloquenza che ancora 
anima la parola dei Padri della Chiesa, rappresentando le 
divine figure più fulgide del sole e ricoprendole del manto 
,. . * . . . 
dell’immortalità. Per essi i fatti e le cose, come se fossero 
prismi rivolgenti or l’una or l’altra delle facce variamente 
colorate, prendono i significati ideografici più differenti e 
convenzionali. Per gli artisti si trattava di scegliere fra mezzo 
a tutti i punti di vista più accettati e più popolari; d’essere 
saremo 
ù, Fig. 215 — Ravenna. Sant’Apollinare in Classe 
meno sottili e più evidenti, di sgombrare dal carico dei pai- 
ticolari la descrizione letteraria, che serviva a modello. 
Il poeta, che non dà limiti di spazio e di tempo alla fan- 
tasia, ruppe i vincoli che la natura segnava alle arti figu- 
rative, e le strinse a rappresentare più scene in un quadro, 
non potendo esse darci immagini moventi. Così i poeti rup- 
pero le proporzioni delle figure, e l’arte, presa a rimorchio 
dalla letteratura, compose angeli enormi, il Cristo gigante, 
le mani di-Dio colossali. Come avviene nei giorni d’esau- 
rimento delle. arti figurative, queste subiscono imposizioni
	        
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