— 286 —
l’aula mediana, vedonsi a destra in lunga fila i martiri uscenti
dal palazzo di Teodorico, che recano corone al Cristo (figg. 123
e 125), l’uno dall’altro separati da palme che hanno il fusto
attorto come faci; a sinistra, in altra fila, in una serie sim-
metrica quale l’arte romana non compose mai, le vergini
sante, divise da palme sorgenti a mo’ di -cornucopia, vanno
in processione dal porto di Classe verso la Vergine madre di
Fig. 272 — Venezia. Particolare del ciborio di San Marco
Dio, cui apportano serti d’alloro (fig. 124). Le martiri, col capo
gentilmente chino, camminano sul terreno sparso di gigli e di
rose, e portano in testa, sull’alta acconciatura, il bianco velo
nuziale listato e frangiato d’azzurro; le palme lasciano cadere
et utrasque parietes de imaginibus martyrum virginumque indecentium tessellis decoravit,
suffixa vero metalla gypso aurea super infixit, lapidibus vero diversis parietibus adhaesit,
et pavimentum lithostratis mire composuit. In ipsius fronte intrinsecus si aspexeritis,
Justiniani augusti effigiem reperietis, et Agnelli pontificis auratis decoratam tessellis... ».
Ora, il tessellis decoravit della prima frase si riferisce a Teodorico o ad Agnello? A rigore
si dovrebbe accettare la seconda spiegazione, mentre i musaici ci fanno pensare, non
ostante il giro contrario della frase, alla buona probabilità della prima. Così pure opina
il Bavet. Il ritratto di Giustiniano a musaico si trova nell’ultima cappella a sinistra.