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L’arte comacina, che dette fiori in Toscana come in nes-
sun’altro luogo, da Pistoia e da Lucca s’insinuò a Pisa, centro
del movimento artistico della Toscana nell’età romanica. Ab-
biamo già veduto Biduino e il decoratore delle colonne del-
l’atrio di San Martino recarsi in quella capitale; ora vediamo
Fig. 879 — Pisa, Battistero. Busto alla congiunziohe di due archi nel primo piano
maestro Guido Bigarelli, il comacino che eseguì il pulpito di
San Bartolommeo in Pantano, scolpire nel 1 246 1l fonte del bat-
tistero di Pisa. Osservando i compartimenti ornati e intarsiati
della vasca è facile trovarvi un riscontro con gli altri di quel
pulpito, nelle rose pizzettate e nelle foglie fitte, tutte punteg-
giate ne’ contorni, come se la decorazione fosse preparata per
lo spolvero. Il fine merletto marmoreo è dunque del maestro
comacino che lavorò a San Bartolommeo in Pantano, mentre
gli stipiti della porta del battistero pare sieno stati eseguiti