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nelle chiavi degli archi stessi come in antico nel teatro di
Capua; i capitelli che sostengono la larga base dei busti sono
gotici, nella forma veduta in Puglia, a Castel del Monte,
mentre gli archi che s’aggirano da un busto all’altro, a forti
ovoli e dentelli, richiamano 1’ archivolto della finestra nella
corte ottagona del medesimo Castel del Monte. Come in questo
monumento, così nel primo piano del battistero pisano si nota
la commistione degli elementi classici co’ gotici. Anche quando
Niccola si attenne all’antico, come nel capitello del camposanto
pisano (fig. 876), ebbe d’uopo di muovere le volute delle foglie
del capitello corinzio alla gotica; e tra le foglie fece sporgere
teste simili a quelle delle congiunzioni degli archi nel bat-
tistero. Vi sono anche nel camposanto due pennacchi d’arco
d’un pulpito disfatto, opera probabile di Niccola, dove tra le
larghe e grasse foglie accartocciate alla gotica vi sono due
teste energiche e saldamente scolpite, che ritraggono di quelle
all’esterno del battistero. Tra le cuspidi che s’innalzano an-
golari sugli archi con cornici a ovoli e dentelli, condotti con
romana vigoria, stanno medaglioni con mezze figure larga-
mente sbozzate, che ricordano le opere monumentali lasciate
incompiute dallo scalpello di Michelangelo. Vedasi la figura
d’apostolo, che fu’ tratta dal tondo d’una cuspide e si con-
serva nel Museo Civico di Pisa (io: 877).
Oltre i busti di cui ho dato qui la riproduzione, ce ne sono
altri maravigliosi, - ora allietati da nota boccaccesca, ora no-
bilissimi per intimo pensiero (fig. 878-885). Non si sarebbe
creduto mai che il grande scultore fosse siunto a tanta al-
tezza, a tanta abilità tecnica e cognizione sicura delle forme.
Si osservi la testa pensosa (fig. cit. 873), dove l’ossatura è
così classicamente e largamente costruita, la bocca delineata
con tanta energia e sapienza. Il modellare di Niccola, tenuto
calcolo dei tempi, sembrava più duro e incerto, non delineante
le forme con tal precisione è saldezza, specie nelle teste virili;
e qualcuno avrebbe potuto sospettare di trovarsi di fronte
a opere del Rinascimento. Ma la decorazione pugliese dei