Full text: L' arte romanica (3)

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ipotesi reggono all’esame. Il documento del Rumohr, e più 
di tutto lo stile di Niccola, senza pari e senza precedenti in 
Toscana, corrispondente invece all’arte svoltasi nelle Puglie, 
persuade dell’origine-pugliese del grande scultore. Fra le con- 
fuse pagine del Vasari, a lui relative, si fanno strada notizie 
di opere che avrebbe fatto nel Napoletano, e in quelle notizie 
è un fondo di verità, il ricordo dell’origine del maestro. 
11 pulpito di Pisa, come l’opera antecedente di Niccola, di- 
mostra pugliese il suo autore. Il Bertaux, nelle cornici e nei 
fasci di colonnette che inquadrano le composizioni nel pul- 
pito, ha voluto vedere lo schema esatto delle cornici e delle 
colonnette sulle pareti d’una stanza del primo piano di Castel 
del Monte; le tre colonne unite in fascio ad ogni angolo del- 
l’ambone a forma tronca, la riproduzione delle tre colonne 
che in quella stanza s’uniscono per sorreggere un architrave. 
Inoltre, i piccoli capitelli a foglie uncinate d’altre brevi co- 
[onnine sotto quei fasci di colonne nel pulpito di Pisa si rive- 
dono, secondo il Bertaux, nel piano inferiore di Castel del 
po e. così i profili degli astragali e delle basi delle colonne 
teggenti il pulpito, in altre di quel castello. Ma la somiglianza 
è generica, quale doveva esservi in forme derivate in generale 
dalla stessa fonte dell’arte gotica. Piuttosto la forma del pul- 
pito esagona, insolita in Toscana, trovava riscontro ne’ pulpiti 
pugliesi; e,come a Trani, degli-archivolti s’interpongono tra 
le colonne e il parapetto, mentre in Toscana l’ambone era 
formato da una semplice cassa rettangolare retta da colonne. 
'° Dal pulpito di Pisa (fig. 888, 899) a quella della cattedrale di 
Siena (fig. 800-900) corrono sei anni soltanto, dal 1260 al 1266, 
ma lo stile di Niccola progredisce rapidamente. Nell’Annun: 
ziazione e nella Natività la Vergine sembra una giunonica 
matrona, un’imperatrice diademata, a Pisa; e San Giuseppe 
ha l’aspetto di Ercole. A Siena la scena stessa, trasportata 
nel campo della bellezza cristiana, prende forme più spon- 
tanee e vive. Giunone ed Ercole, i Paridi e le Vittorie si fanno 
moderni; gli: angioli, non ‘più satelliti della divinità. cantano
	        
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