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sua testa ricade sul petto meno atletico, secondo il tipo dei
Cristi medioevali, de’quali assume finanche il nimbo gemmato.
La Vergine sviene, e la sua testa e le sue mani cadono esanimi.
Nell’altro rilievo del pulpito di Pisa, rappresentante il
Giudizio finale, tra le figure de’ reprobi alcune sembran ri-
cavate da baccanali: qui un tipo di satiro, lì un Priapo e poi
un demone, come una figura priapica, così come si vedono
rappresentati gl’infernali custodi nella colonna della chiesa
di Gaeta; mentre in Toscana, secondo le reminiscenze etru-
sche, il demone è figurato col rostro di aquila, co’ capelli
irti e attorti da serpi, con gli occhi grandi e truci minaccianti
i:defunti:. A Siena la rappresentazione è tutta animata di
delizia negli eletti, di spavento ne’ reprobi.
Gli eletti, non più filosofi, eroi, semidei romani, bensì uo-
mini dell’età di Niccola, fissano tutti gli occhi in Gesù, come
anime sitibonde; alcune belle fanciulle sorgono dalle tombe,
pudiche, piene d’amore, e guardano in alto congiungendo le
mani; mentre i patriarchi, i santi, i profeti levan gli occhi
incantati, sospirosi verso il Cristo. I reprobi intanto si vol
gono spaventati verso Dio, come se il fulmine li colpisse; un
angiolo sospinge tra i demoni un fraticello, che a mani giunte
chiede pietà; ma avanti, avanti, tra i demoni osceni, nelle
bocche del pistrice, nel baratro! Niccola d’Apulia qui s’in-
nalza, tra gli artisti di ogni età, sublime, perchè l’arte antica
non gli fece velo alla mente: e fu umano, potente, vero.
Dalla sua opera germinarono i genî futuri di Donatello
e di Michelangelo; dal pulpito di Siena si bandì il verbo
dell’arte nuova.
Si osservi pure nel pulpito la Strage degl’innocenti, e si
potrà quasi dubitare, tanto è svolta e drammatica la forma,
di trovarsi ancora lontani per più di una generazione dalla
fine del Dugento. Una madre, accosciata nel primo piano,
fissa la sua creatura, come pazza di dolore; la destra le cade
sul corpicino senza vita, mentre con la sinistra sorregge l’ado-
rata testina. Un’altra madre, a mezzo della scena. solleva il
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