Full text: L' arte romanica (3)

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Reno, dove le arti si studiavano e si professavano, può ben es 
supporsi che di 1à qualche tributo si portasse alla terra che seri 
aveva offerto e offriva gli esemplari antichi. E del resto le In £ 
analogie tra le chiese del Reno e quelle d’altri luoghi della - 
Germania lasciano pensare ai rap- 
porti che necessariamente si strin- Li 
sero tra dominatori e dominati, Dort 
rapporti di cui testimoniano molte n 
chiese romaniche tedesche, esem- lu 
pio Santa Maria del Campidoglio ’ 
e la chiesa degli Apostoli a Co- 
lonia, il duomo e la chiesa di No- r0s 
stra Donna in Treviri, la chiesa ma 
abbaziale in Maria Laach, di Car» ragg 
den sul Meno, ecc. stru 
Come a Milano gli stucchi del let 
ciborio di Sant'Ambrogio, così tori 
a Verona, più tardi, le statue del fron 
pontile di San Zeno col Cristo e br 
gli apostoli (fig. 96, 97, 98) mo- din 
strano tracce dell’arte nordica Sa 
nella rigidezza delle forme lun- I 
ghe e dagli atteggiamenti spez- v 
zati. Nello stesso modo che nel Sar 
Monferrato e nel Piemonte $s’ in- tr 
sinuarono forme di Provenza e di n 
Borgogna, nella capitale lombarda ' 
e a Verona, quasi suburbio vene- 
Fig. 96 — Verona, San Zeno ; i 
Statiia del pontile ziano, si inoltrarono forme ale- 
manne. Quello scultore del Cristo 
e degli apostoli eseguì anche con tutta probabilità la figura del 
papa, sotto un baldacchino, di fronte al fianco destro della 
basilica zenoniana. E quivi, intorno alla rosa della facciata, si 
vedono figure che cadono lungo il cerchio a destra e ascen- 
dono in quello di sinistra. È la ruota della fortuna, quale
	        
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