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varia, benchè sempre l’arte si mostri incerta, infantile e o
rozza.
A Legnago, provenienti dalla pieve di San Pietro in
Porto, di cui si hanno certe notizie del secolo XII, vi sono due
rilievi barbarici all’estremo (fig. 99, 100): vuolsi che il primo
rappresenti i Santi Pietro e Paolo, perchè l’una delle due
figure porta una chiave, e il secondo, dove si mostra un
uomo ignudo tra due manigoldi, esprima il martirio di San O
Fig. 102 — Sagra di San Michele. Capitelli
Paolo o la flagellazione del Cristo. Sono figure dalle teste
enormi, con occhi bucati e il mento a cono rovescio, poste
su corpi corti, ai quali le vesti danno la forma di barili o
di tinozze cerchiate. Se volte di profilo, le teste sembrano
di pesci, o informi musi di belve. Ci ricordano le figure che
i bambini formano con un pastoncello di creta o disegnano
1 Cfr. UGHELLI, talia Sacra, 1720, V, 791, dove si riporta il documento di Eugenio III,
che donò al vescovo Teobaldo le pievi di Porto e Legnago, l’anno 1145; il Biancolinî
(Chiese di Verona, 1766), scrisse che la chiesa di Santa Maria in Porto fu edificata nel III,
adducendo in prova l'iscrizione sulla facciata, che conferma poco, perchè si muta ogni
volta che si ridipinge la chiesa. (Sac. GIUSEPPE TRECCA, Legnago fino al secolo XX,
parte 1, Verona, Gurisatti, 1950).