Full text: L' arte romanica (3)

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di Modena è ignoto, ma con tutta probabilità, quando Lucio III 
riaprì l’arca di San Geminiano e consacrò il duomo, nel 1184, 
il pontile era già costruito e scolpito in ogni parte. Intorno 
a quel tempo per le costruzioni si trae gran pro dai marmi 
veronesi, e si abbandonano le pietre calcari e i macigni locali. 
Appunto nell’uso variato de’ vecchi e de’ nuovi materiali, del 
marmo bianco di Carrara, del biancone e del rosso di Verona, 
il nostro scultore mo- 
stra la transizione dei 
materiali e della tec- 
nica. 
Senza dubbio il pon- 
tile è precedente alla 
porta regia di piazza, 
perchè la cornice del 
suo architrave, con ro- 
soni entro spazî a man- 
dorla, sono simili sì, 
ma più trite e d’effetto 
più ricco e più vivo. 
E quella porta dovette 
Fig. 264 — Modena, Museo Civico. Capitello essere compiuta nei 
quarta faccia primi decenni del se- 
colo XxIII, * sapendosi 
da un documento dell’Archivio capitolare di Modena che la 
porta è chiamata 7ege nova nel 1231.° Il Bortolotti notò 
quella cornice? a meandro fogliato, girante intorno all’archi- 
trave della porta, alla rosa grande della facciata, e orlante 
pure il piano attuale del presbiterio o pontile; ma non si 
accorse che il motivo ornamentale, comunissimo all’arte della 
I La Cronachetta di San Cesario permetteva di dar la data del 1209 per il principio 
della porta regia, ma la notizia fu aggiunta alla Cronaca. (V. ConLFtr, op. cit.). 
2 DoNnpI, op. cit., pag. 186. 
3 BORTOLOTTI, Di un antico ambone modenese e di qualche altro patrio avanzo archi- 
tettonico cristiano, in Memorie della regia Accademia di scienze, lettere e arti di Modena, 
vol. 1; serie 11, pag. 57 e seg.
	        
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