Full text: L' arte romanica (3)

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chio togato, il padrone della vigna, poggia la sinistra sul capo 
d’un fanciullo; nel secondo spazio superiore vedonsi lo stesso 
padrone e due operai, l’uno de’ quali in piedi tiene una vanga, 
l’altro è seduto. < E il padre di famiglia — leggesi nell’ E- 
vangelo — essendo uscito fuori circa all’ora terza, vide degli 
altri lavoratori che se ne stavano per le piazze senza far nulla; 
e disse loro: andate anche voi nella mia vigna, e darovvi quel 
che sarà diragione ». L’iscrizione così suona: HORA TERCIA, 
PVERICIA, SECVNDA ETAS. 
Quasi la medesima rappresentazione trovasi salendo imme- 
diatamente, se non che la leggenda muta in questa: SEXTA . 
ADVLESCENTIA . TERCIA ETAS. Il padre-famiglia, dice San 
Matteo, uscì anche di bel nuovo circa l’ora sesta e la nona, 
e fece lo stesso. 
Nel quarto spazio è figurato il padrone della vigna seguito 
da un operaio con una zappa sulle spalle; e sta scritto nel 
campo: NONA IVVENTVS . QVARTA ETAS. Le stesse figure, 
volte in senso opposto, si riveggono nel quinto scomparti- 
mento, e sono replicate nel sesto, ma qui stanno in direzione 
contraria, e il lavoratore s’appoggia alla zappa. Nel quinto 
spazio si legge: VNDE GRAVITAS QVINTA: ETAS; nel sus- 
seguente: CIMA SENECTVS SEXTA ETAS. Così lo scultore per 
indicare la quinta parte in cui era diviso il giorno utile del 
lavoro e le corrispondenti quinta e sesta età dell’uomo, se- 
parò materialmente la parola VNDECIMA, preponendo VNDE 
alla quinta età, CIMA alla sesta, e assegnando parte della 
undecima ora alla virilità, parte alla vecchiaia. Sulla som- 
mità del tralcio poi appare la solita figura del padrone, che 
traendo da una borsa una moneta, sta per dispensare la mer- 
cede convenuta a sei operai da lui chiamati al lavoro, i quali 
rappresentano nella progressione dell’altezza le diverse età, 
e tutti stendon le mani per ricevere il compenso. La scritta 
distingue i personaggi della scena con le parole: PATER 
FAMILIAS — OPERARI. 
I Cfr. SAUER, Symbolik des Kirchenbiindes und seiner Ansstattung in der Auffassung 
des Mittelalters, Freiburg im Breisgau, 1902.
	        
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