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chio togato, il padrone della vigna, poggia la sinistra sul capo
d’un fanciullo; nel secondo spazio superiore vedonsi lo stesso
padrone e due operai, l’uno de’ quali in piedi tiene una vanga,
l’altro è seduto. < E il padre di famiglia — leggesi nell’ E-
vangelo — essendo uscito fuori circa all’ora terza, vide degli
altri lavoratori che se ne stavano per le piazze senza far nulla;
e disse loro: andate anche voi nella mia vigna, e darovvi quel
che sarà diragione ». L’iscrizione così suona: HORA TERCIA,
PVERICIA, SECVNDA ETAS.
Quasi la medesima rappresentazione trovasi salendo imme-
diatamente, se non che la leggenda muta in questa: SEXTA .
ADVLESCENTIA . TERCIA ETAS. Il padre-famiglia, dice San
Matteo, uscì anche di bel nuovo circa l’ora sesta e la nona,
e fece lo stesso.
Nel quarto spazio è figurato il padrone della vigna seguito
da un operaio con una zappa sulle spalle; e sta scritto nel
campo: NONA IVVENTVS . QVARTA ETAS. Le stesse figure,
volte in senso opposto, si riveggono nel quinto scomparti-
mento, e sono replicate nel sesto, ma qui stanno in direzione
contraria, e il lavoratore s’appoggia alla zappa. Nel quinto
spazio si legge: VNDE GRAVITAS QVINTA: ETAS; nel sus-
seguente: CIMA SENECTVS SEXTA ETAS. Così lo scultore per
indicare la quinta parte in cui era diviso il giorno utile del
lavoro e le corrispondenti quinta e sesta età dell’uomo, se-
parò materialmente la parola VNDECIMA, preponendo VNDE
alla quinta età, CIMA alla sesta, e assegnando parte della
undecima ora alla virilità, parte alla vecchiaia. Sulla som-
mità del tralcio poi appare la solita figura del padrone, che
traendo da una borsa una moneta, sta per dispensare la mer-
cede convenuta a sei operai da lui chiamati al lavoro, i quali
rappresentano nella progressione dell’altezza le diverse età,
e tutti stendon le mani per ricevere il compenso. La scritta
distingue i personaggi della scena con le parole: PATER
FAMILIAS — OPERARI.
I Cfr. SAUER, Symbolik des Kirchenbiindes und seiner Ansstattung in der Auffassung
des Mittelalters, Freiburg im Breisgau, 1902.