Full text: L' arte romanica (3)

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uniformi, e le ali rialzate, non semplice segno del moto, ma 
motrici della severa figura. Non più le vestimenta con le pieghe 
monotone, parallele, della Deposizione del 1178, nè le ela- 
boratissime dei grandi angioli all’esterno del battistero, bensì 
con drappeggi che seguono il moto della figura, cadenti; non 
più a cordoni, a scanalature, ma a variati triangoli. 
Nell’interno del battistero continua così l’idea che informa 
le sculture esteriori. Davide profeta e il Cristo profetato sul 
trono delle nubi, nella gloria, tra i simboli evangelici, tra gli an- 
gioli che calpestano il drago. Il drago che minacciava la radice 
dell’albero della vita è 1à, nell’interno, vinto, calpesto, tra- 
fitto dagli angioli che girano intorno al battistero come celesti 
guardie. Continuano pure le storie della vita del Reden- 
tore: l’Annunziazione, che manca all’esterno, qui è rappre- 
sentata, mentre l’Adorazione dei Magi, che adorna l’esterno, 
qui manca; ma c’è il séguito della Fuga in Egitto e della 
Purificazione, le sole scene che precedono il Battesimo. Quelle 
sculture serbano ancora la loro fine policromia, raro esempio 
della plastica colorata dell’età romanica, e spiccano sui fondi 
dipinti posteriormente, ' col verde scuro delle vesti, le penne 
azzurre e verdi delle ali, i drappeggiamenti purpurei e az- 
zurri del Cristo. 
Come all’esterno, così dentro si ripete la rappresentazione 
del corso della vita umana, con i mesi e i segni zodiacali, i 
mesi in tante stele, non più disposte come in antico, o distri- 
buite per ognuna delle facce della galleria interna, ma as- 
siepate tra gl’intercolonnî di una parte della galleria stessa 
(fig. 305). Tranne una stela nella quale si vede Adamo su cui 
si volvono i rami dell’albero di Jesse, nelle altre quattordici 
(una delle sedici o manca, o sopra l’altare non vi era la 
stela) si vedono le figure dei mesi: un uomo bifronte, simbolo 
‘ Davide e i suoi hanno nimbi che s’infossano nel fondo come scodelle, le quali 
sono apparse quando cadde l’ intonaco che le ricopriva. Evidentemente non si sarebbero 
segnati quei dischi se si fosse pensato che le pitture li avrebbero ricolmi. Le pitture 
sono quindi posteriori alle sculture e al compimento dell’opera scultoria dell’Antelami.
	        
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