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del santo, guarisce. L’arco della porta ha i soliti animali
in giro: il gallo, la beccaccia, la lepre, benissimo eseguiti; ;
e nel timpano la Ma- i
donna della Misericor-
dia, del più barbaro
tra gli scolari dell’An-
telami.
Nella torre a sinistra
si rivedono i Re Magi
in una lastra rettango-
lare, e con essi Erode
seduto in trono con la
regina al fianco, men-
tre un cavaliere, se-
guito da altri cavalieri
in arme, gli s’inginoc-
chia innanzi.
In queste sculture
lavorarono principal-
mente i cooperatori
dell’Antelami, e così
anche nella pila del-
l’acqua santa, dov’ è
scolpita la cerimonia
per la benedizione del
| | o fonte, e nel primo ca-
Fig. 322 — Vercelli, Museo Lapidario. Frammento pitello a destra di chi
entra nella chiesa, sopra al quale siede in trono il Redentore
in una mandorla con un cartello, su cui è scritto: FECIT
IVDICIVM ET IVSTITIAM. La mandorla è circoscritta da ovoli
bassi e schiacciati; e sotto, nell’abaco, sono angioli volanti
e demoni che precipitano. Nel capitello sta San Michele
con la croce in atto di trafiggere un demone cadente a
capo basso. Altri demoni rovinano: uno con le braccia le-
gate al dorso, un altro, cornuto, tutti con zampe leonine,