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AN L'anno
i dalla voce all’eco lon-
tana; dalla terra civile,
illuminata, signora del
mare, al paese di Do-
maldo Kacit nell’oscu-
rità barbara.
Il re di Maggio nella
gloria, nel trono dell’a-
more, incoronato dalle
o angeliche vergini coi ca-
E pelli disciolti; l’agreste
ia lavoratore tra le messi
Poggianco d’oro; il giovane che
don riposa oppresso dal cal-
pia do estivo, sono personi-
il Imgo ficazioni potenti e nuove.
ere, mentre Allontanatosi dal vec-
FISCONTTO chio schema, lo scultore
uto, drizza non cerca più di rendere
». È questa un tipo, ma di stampare
B piu caratteri: padrone della
lella: scul- materia, resala quasi più
ar molle, significa tutto fa-
_ cilmente, fondendo in-
la Pesche sieme le reminiscenze
0 di Mu antiche e le nuove, il Fig. 347 — Sens, Cattedrale. Cofano, seconda faccia
ero di San crioforo cristiano e Mar-
rona, quale te barbaro, l’adolescente Cristo de’ tempi costantiniani con
mino fatto le figure di Giove e di Diana; e tra quelle reminiscenze la
jnlle forme vita crepita intorno alla fiammata del focolare di Febbraio,
nfuse e ill stornella dai campi, canta nella nuova favella italica la sua
acora, nel eterna canzone. Venezia che, imitando le sculture raffinate
ji Trau, a di Bisanzio, prima tra le città d’Italia dette esempio di rin-
farro. C'è novamento, e accogliendo le forme orientali sentì vivo l’amore
no massa alla ricchezza della decorazione, circa al tempo in cui Niccola