Full text: L' arte romanica (3)

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figura che stava forse dall’altra parte, Capua fedele, in atto di 
lacerarsi il petto, dove si librava un’aquila col motto: « Cae- 
saris imperio Regni custodia fio ». 
Le iscrizioni però non dovevano essere associate alle 
figure o riunite ad esse da alcun legame, essendo inammis- 
sibile che l’imperatore si ri- 
volgesse dalla porta del suo 
castello al passeggiero, mi- 
nacciandolo di renderlo mi- 
sero qualora a Cesare non 
aderisse, nè che Pier delle 
Vigne fosse ridotto all’ufficio 
di portiere, invitando a en- 
trare sicuri per la porta i fe- 
deli a Cesare o gli uomini 
d’animo puro, nè infine che 
Taddeo da Sessa fosse, come 
un antico filosofo e laureato, 
a far da giustiziere e ad am- 
monire il pubblico che, en- 
trando con l’animo infedele, 
poteva esser respinto e tro- 
vare il carcere. È più vero- 
simile che le iscrizioni fos- 
sero insieme riunite da un 
nesso e uscissero come voce 
dal castello personificato,; cu- 
E Re I CU Ea Meiceno stode della potenza imperiale. 
<« Io sono il custode del Regno 
per volere dell’Imperatore — diceva il Castello — e sappi, 
o tu che ti avvicini a queste mura, che da felice io posso 
renderti misero e da misero felice. Entrino invece per questa 
porta sicuramente coloro i quali giurano d’esser fedeli a 
Cesare, e tema l’invidioso della sua gloria d’essere respinto 
o. tradotto in carcere ». 
e
	        
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