— 712 —
Notevole nel ripiano inferiore la fitta schiera di colonnine
2d archi intrecciati, formanti come un minutissimo traforo; ma
l’influsso arabo, più che in quell’opera di Ruggiero e di suo
figlio Roberto, si nota chiaramente nell’ambone di Santa Maria
del Lago a Moscufo, eseguito da maestro Nicodemo nel 1158,
per commissione di Rinaldo, preposto alla chiesa:
[FECIT
RAVNALDVS ISTIVS ECCLESIAE PRAELATVS HOC OPVS FIERI
HOC NICODEMVS OPVS DVM FECIT MENTE FIDELI
ORAT VT A DOMINO MEREATVR PREMIA COELI
ANNO DOMINI
MILLESIMO CENTESIMO QVINQVAGESIMO VIII INDICTIONE VII
L’ambone è di travertino, a pianta quadra, sostenuto da
colonne, con architrave ad arco trilobato nelle facce ante-
riore e posteriore, a tutto sesto nelle facce laterali. Un
grande angiolo poggiato sopra un leone sostiene il leggio
centrale, e sulle colonne che fiancheggiano il parapetto del
pulpito s’arrampicano giovani ignudi, uno dei quali già ar-
riva alla cornice, mentre un altro par che faccia vani sforzi
per montare in alto. San Giovanni Evangelista e San Gio-
vanni Battista, San Giorgio e San Michele, Giona rigettato
dalla balena, Adamo ed Eva nel paradiso terrestre, due dia-
coni, l’uno con una cassetta, l’altro col turibolo, formano il
ciclo delle rappresentazioni saltuarie di Nicodemo, il quale
nella decorazione d’un fregetto, che par ricavato da umn’iscri-
zione cufica, per i cerchi gemmati de’ pennacchi intrecciati
di figure e di rami, per la connessione delle foglie de’ capitelli,
richiama particolarmente arabi esemplari. * Certamente Nico-
demo stesso scolpì il pulpito di Cugnoli (fig. 658, 659), tanto
simile all’altro di Santa Maria del Lago, a Moscufo, dove si
rivedono l’angiolo sostenente il leggio posato sopra un mi-
notauro, il monaco col turibolo, l’uomo che s’arrampica sulla
1 Cfr. BINDI, op. cit., tav. 64.