Full text: L' arte romanica (3)

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vesti, ecc., SCOorgesi l’artista che trasporta nel musaico pa- 
rietale la tecnica del musaico decorativo della mobilia pre- 
sbiteriale. 
1 chiostri de’ monasteri furono pure in gran parte archi- 
tettati e decorati dai Cosmati. Il più antico, quello di San Co- 
simato, composto di marmi raccogliticci e di colonnine varie 
d’altezza e di diametro, parte di un chiostro antecedente al 
XII secolo, ricostruito quando si scolpirono i capitelli a foglie 
lisce con fiori di giglio fra esse; e l’altro, pure del XII se- 
colo, di Santa Cecilia, con cornicione a mattoni per ritto, di- 
sposti ad angolo, e con mensolette bianche come nelle cor- 
nici del campanile della stessa chiesa, non gareggiano certo 
se non per severità monastica con quelli abbelliti dai Co- 
smati. Tra essi, il primo cronologicamente è quello di San 
Lorenzo (fig. 709), eretto nel 1187 da papa Clemente III, e 
al paragone degli splendori raggiunti in seguito dai mar- 
morarî si può chiamare un tentativo, una ricerca di qualche 
cosa di meno rozzo e meno barbaro delle epoche precedenti 
per un desiderio d’eleganza: pilastri massicci di mattoni s’in- 
terpongono ad ogni serie di sei archi, retti da colonnine, tal- 
volta geminate, con capitelli mensoliformi lunghi quanto tutto 
lo spessore del muro. 
GISTER JACOBVS ROMAN. FECIT HOC OPVS$. Nel 1277 riappare nel vestibolo della 
cappella lateranense: MAGISTER COSMATVS;EECIT HOC OPVS. Si: è creduto che 
quest’ iscrizione non possa riferirsi al Cosma che lavorò ad Anagni; e si è quindi supposta 
l’esistenza di un omonimo nipote di Cosma, padre di Deodato e di Giacomo, speceial- 
mente sul fondamento dell’iscrizione letta dal Crescimbeni nel pavimento ora distrutto 
di San Giacomo alla Lungara: DEODATVS FILIVS COSMATI ET JACOBVS FECE- 
RVNT HOC OPVS. Non ci sembra che occorra inventare nuovi Cosma, viste le iscrizioni 
qui riportate in ordine cronologico, e ricordando l’altra dell’iconostasi di Civita Castel- 
lana, dove sono insieme ricordati Deodato e Luca. Di Deodato parlano le iscrizioni dello 
scorcio del secolo x1II, in un frammento di San Giovanni in Laterano (HOC OPVS FECIT 
MAGISTER DEODATVS), in Santa Maria in Cosmedin nel ciborio (DEODATVS ME 
FECIT), e in un frammento nella cappella Capizucchi (HOC . OPVS. FECIT . MAGR - 
DEODATVS), in San Pietro in columna a Tivoli (MAGISTER DEODATVS FECIT 
HOC OPVS). Di Giovanni, altro figliuolo di Cosma, è ricordo nel monumento di Gu- 
glielmo ‘Durand a Santa Maria sopra Minerva (JOHS FILIVS MAGRI COSMATI FEC 
HOC OP). nell’altro del cardinal Gonzalvo Rodriguez a Santa Maria Maggiore (HOC OP 
FEC IOHES MAGRI COSME CIVIS ROMANVYS), e in quello del diacono Stefano de 
Surdi a Santa Balbina (JOHANNES FILIVS MAGISTRI COSMATI FECIT HOC 
OPVS). 
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