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ma inferiore come la chiesa .dei Santi Vincenzo e Anastasio in
Ascoli Piceno (fig. 725), cioè divisa in riquadri che formano
reticolato su dallo stilobate sino alla cornice del primo piano.
La parte superiore con i tre rosoni della facciata ha il tipo
di quella di San Pietro d’Assisi e di altre chiese’ umbre
del secolo xIII; quella di San Pietro però termina con una
Fig. 725 — Ascoli Piceno, Chiesa de’ Santi Vincenzo e Anastasio
cornice orizzontale, nel modo proprio delle chiese abruzzesi,
mentre questa di San Rufino (fig. 726) ha un timpano trian-
golare, includente un grand’arco gotico, che rappresenta
come la sezione della nave mediana ad archi altissimi a
sesto acuto.
Già si manifesta anche nella cattedrale di Assisi l’influsso
della basilica di San Francesco (fig. 727), come a Gubbio, a
o Bevagna, a Foligno, a Perugia, a Todi, ad Amelia, a Spoleto
- ed a Terni, dove l’arte, scrive il Sacconi, «si svolge entro
i limiti e i principî che si riscontrano nella grandiosa opera