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la Vergine con le mani aperte, fra gli angioli col labaro e le
quattro sante già accennate, corteo della Donna divina. Più in
basso, una santa benedettina tra i principi degli apostoli. Le
Fig. 777 — Roma, Basilica inferiore di San Clemente. Affreschi
teste sono campite di giallo chiaro; i lineamenti, i contorni,
segnati di rosso e di nero; le parti prominenti, scaldate di
rosso vivo. Intorno corre una greca, e si disegnano serie di
circoli entro cui stanno uccelli e anitre. Queste pitture che
imitano i musaici romani, che sembrano anzi cartoni prepa-
rati per formarne di nuovi, sono assai rozze, senza confronto
con quelle che i Bizantini seppero creare nella lor seconda
età d’oro. Semplicissime nei mezzi tecnici, possono conside-
rarsi il riassunto, non la copia degli antichi modelli musivi
di Roma. Tali sono pure le pitture di Sant’ Elia presso Nepi;
dei Santi Abbondio e Abbondanzio a Rignano Flaminio presso
Roma:” quelle eseguite dai fratelli Giovanni e Stefano, artisti
1 CROWE e CAVALCASELLE, Storia della pittura in Italia, 1. Firenze, 1886.
2 DOMENICO TUMIATI, ne L’A7te, 1898, pag. 12 e seg.