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quelle de’ bassi tempi del ciborio di San Pietro in Vaticano,
con scanalature a spirale; e ne sono esempio le colonne sulle
quattro cantorie e due nella cappella del Sacramento, in San
Pietro, altre due. nella. chiesa della. Trinità dei Monti, due
nella chiesa di San Carlo a Cave, infine due in Santa Chiara,
a Napoli, provenienti dalla chiesa di Santa Maria del Monte,
dove forse le aveva fatte trasportare Federigo II, quando,
messo il campo a Grottaferrata (1241-1242), fece bottino di
molte cose, tra le quali due simulacri di bronzo che erano
stati ornamento d’una fonte. *
Gli amboni sono quasi sempre due, secondo le tradizioni
del culto; quello di destra, come. una gran cattedra a cui si
accede per una sola scala; quello di sinistra, a due rampanti.
Nel mezzo di questo sporge un piano semipoligonale su cui
s’innalzano pilastri con le basi smussate prismatiche per
adattarsi al piano medesimo: fra un pilastro e l’altro, o fra
una colonnina tortile e l’altra, le facce si rivestono di por-
fidi, si ornano di stelle. Il piano saliente dell’ambone è so-
stenuto da modiglioni, come ai Santi Andrea e Bartolommeo
d’Orvieto. Il più romano tra questi pulpiti è quello di San
Cesareo (fig. 789), con sfingi alate nel plinto delle colonnine,
quali si vedono ne’ piedi delle sedie antiche, e con nicchie
a conchiglia nella parete sottostante all’avancorpo. General-
mente li ornano tondi inscritti in quadrati, fasciati da cornici
a corridietro (esempio il pulpito di San Pietro di Fondi), o
quadrati e rombi, rombi e circoli, come ai Santi Andrea e
Bartolommeo d’Orvieto. Una volta, in un pulpito dell’Ara-
caeli, si segnò un porticato, una serie d’archi retti da colon-
nette, riduzione al minimo della decorazione della faccia d’un
antico sarcofago.
I Cosmati fecero anche delle edicolette, in generale per
l’olio santo o con immagini sacre; ma tranne quelle che si
1 E. MAUCERI, Colonne tortili così dette del tempio di Salomone, ne L'Arte, 1898,
pag. 377 e seg.
2 Cronaca di Riccardo da San Germano, in MURATORI, Rer. Ital. Script., tomo VIII.