Full text: L' arte romanica (3)

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volgentisi a spira lunghesso e negli stipiti, dove partono da 
una testa trifauce, quale si vede nel chiostro di San Giovanni 
in Laterano, opera del Vassalletto. Un altro saggio del Melio- 
ranzo è la decorazione del sommo della porta d’una chiesa 
di Spoleto, ora nel Municipio di questa città (fig. 795). Nella 
lunetta, sulla testa trifauce, si diramano i tralci, e, nella larga 
Fig. 799 — Spoleto, Proprietà privata. Sarcofago recentemente scoperto 
fascia che la include, la croce spunta su da un cespo, tra i 
racemi a spira che portano grappoli. Anche il bassorilievo 
con la storia del martirio di un vescovo, collocato sopra 
l’archivolto della porta, deve aver avuto la stessa origine, 
come suppose lo Schmarzow, e dimostra i marmorarî umbri, 
al pari de’ Cosmati, inabili a scolpire la figura umana, la quale 
si vede, in San Pietro di Spoleto (fig. 796, 797), pure in con- 
trasto con l’abilità ornamentale dello scultore, invero cor- 
rispondente alla cosmatesca nell’archivolto a ferro di cavallo 
e nelle due fasce ai lati con tre cerchi congiunti da una 
banda. I bassorilievi con figure d’uomini e di mostri, di 
cervi con serpentelli in bocca, di tori, di pavoni, d’aquile, 
di frate Lupo, di San Pietro al letto del moribondo, di agri- 
coltori, ecc., mostrano un artista non ignaro delle forme svi- 
luppatesi nel Settentrione d’Italia; mentre i portici figurati 
con archetti sostenuti da colonnine, in parte lisce e in parte 
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