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trovasi l’Annunziazione dell’angiolo a Zaccaria (fig. 836), e
l’Annunziazione alla Ver-
gine, assistita da Giuseppe,
come nel pulpito di Ca.
gliari: la Vergine è vecchia;
gli angioli, senza grazia al-
cuna, son visti come sotto
un incubo. Nell’Adorazione
de’ Magi tuttavia lo scultore
cerca di tradurre qualche
movimento: l’atto del Bam-
bino che prende i doni d’uno
dei Re; l’altro di Erode che
stringe le mani di un suo
consigliere, ‘mentre i Re
Magi arrivano a cavallo. Si
prova’ anche ‘a ornare 11]
trono di Erode, la cattedra
della Vergine, con figurette
studiate da tombe etrusche, à
benchè lo scalpello poco si
presti a quelle raffinatezze.
Contemporaneo agli scul- £
tori Gruamonte, Adeodato
ed Enrico è lo scultore di
San Bartolommeo in Pan-
tano, a Pistoia, come si vede
tanto nella cornice a grandi
foglie, sviluppate da un ca-
pitello corinzio, che sovra-
stano per il lungo l’archi-
trave, quanto nel fondo con
tralci e rosette.
Se le teste delle figure
degli apostoli non fossero