Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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circonfonde la sua imagine e dà luce al suo volto. Seduto do» 
sulla cattedra curule con i braccioli a teste leonine, Luca lab 
fissa profondo lo sguardo sull’alato toro mugghiante il verbo Sai 
di Dio. Il simbolo prende vita: l’aquila di San Giovanni for 
volge il capo pennuto e il duro rostro all’ evangelista, tim 
come per ripetere la parola divina; e così il toro alato par il] 
che esprima a Luca il pensiero misterioso del sommo Fat- pe' 
tore. Nell’arcata a sinistra, volgesi Marco al leone che vola 
verso di lui, alato spirito recante tra gli artigli il libro 
degli .Evangeli. Tanta è l’importanza che prende il sim- 
bolo da movere Arnolfo a sopprimere la figura di Matteo, - 
rappresentato dall’angiolo con le lunghe ali distese sul- ie 
l’arco, socchiudente con ambe le mani il libro degli Evan- À 
geli, in atto di meditare profondamente. Nei pennacchi i 
dell’arcata posteriore del ciborio, si vedono due donne inco- n 
ronate, ginocchioni, le savie della parabola evangelica, con i i 
in mano la lampada accesa. Sui timpani, qui come a San Paolo I 
fuori le mura, due angioli tengono le ruote o rose a tra- 
foro, inginocchiati per la brevità dei timpani stessi, discinti, 
giovanetti e belli. L’interno del tiburio è assai più semplice 
che in San Paolo: una gran rosa a centro de’ costoloni della att 
volta, quattro foglie ch’escono dalla rosa centrale sui curvi Sa 
e ritorti: steli, come quattro grandi tulipani... Sulla volta si su 
sovrappone un piccolo tiburio retto da archetti acuti, e sui pa! 
fianchi s’innalzano delle torricciuole.' ge: 
Anche qui Arnolfo non dimentica sè stesso e la vita per ‘om 
amore dell’antico. Nell’ansia de’ profeti dalle ciglia corrugate, las 
nel pensiero ispirato degli evangelisti, lo studioso dell’anti- gia 
chità classica dà ai marmi un’anima nuova. Ogni figura fic: 
mo = le 
! Secondo l’Uconio (op. cit.), gli amboni. come il -ciborio e l’ornamento di 
tutto il presbiterio, erano opera di Martino IV. Gli amboni sono scomparsi, e 
la confessione fu trasformata nella nicchia con la ‘statua ‘di- Santa Cecilia del ari 
Maderno. Rimosso qualche anno fa il: pavimento del presbiterio, vennero alla _ 
luce i.pilastrini, base alle due colonne anteriori. del ciborio :-in essi sono scolpiti Vis 
Maria. e Gabriele (questo con vestimenta di’ console “de” bassi tempi) e la iscri. ded 
zione su riferita. ne 
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