Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

ecnici." ’ . ai : 
: Un’altra particolarità si potrebbe trovare nei sandali anno- 
tre che dati, non nel modo consueto, sull’alto del piede, da strisce di 
ntrano cuoio. In antico, i sandali erano tenuti da una striscia di cuoio 
chiavi che girava sotto la pianta e formava cappio sul collo del piede, 
iso, se- ed anche più fermamente, da un’altra striscia passante tra 
- legare il dito grosso e l’altro prossimo, collegantesi con la prima. 
Chiesa Qui abbiamo striscie separate, ed una legata sul collo del 
DIN UuUNe- piede, ed altre che traversano il dito grosso e quello vi- 
ina sta- cino, si biforcano, e scendono sotto la suola. Tal forma non 
di Ber- è quella dei sandali in uso nell’età classica, o meglio è una 
antichi riduzione schematica delle allacciature che si vedono nella 
citare statua di San Pietro nelle Grotte Vaticane (fig.. 77). 
letro si Nel costume pure traspare la imitazione dall’antico e lo 
le della sforzo di astrarre dalla forma delle vestimenta contemporanee: 
ZO, Col nel manicone della tunica ampio e ovale all’imboccatura, nel 
na lista pallio che si stringe e forma fascia sui fianchi. In generale 
la imitazione si scopre nell’adattarsi delle grosse vesti alla 
ndretti, parte superiore del corpo che pare imbottito. 
piano, Circa all’arte della fusione in bronzo, convien ricordare 
piatta, che essa era sparita con la civiltà romana, secondo il dire del 
Bouillet; ' e che se nel Liber Pontificalis sono ricordate opere 
_ di metallo, fuse nei due secoli seguenti al periodo costanti- 
el Didron v ; ; tudo ; ; 
diguersuo niano, * si. trattava :di lavori :di: orefice, non mai. di statue 
29) e del in bronzo di gran mole. I Bizantini rimisero in onore l’arte 
i e fusoria, ma la produzione si limitò a porte di chiese; e il 
ce, anno 
one, che, monaco Teofilo, nella sua Schedula.® dà le istruzioni necessarie 
rte (1890), 
strano ad evidenza medioevali (cfr. i nu. 89, 92, 130, 175, 221, 298, 335,462, 470, ecc.). 
nani non In gran parte le chiavi del x111 e del xIv secolo sono segnate da croce, come quella 
il Museo del San Pietro, e hanno i contorni dentati. Si aggiunga che nella costa della chiave 
è a quella del San Pietro sono segnate delle infossature, come fori in un flauto, corrispondenti 
nto » con ad altre che si vedono nelle chiavi della predetta raccolta, o meglio alla costa a 
ano Vati- lobi o semicircoli od archetti rientranti delle chiavi suddette. Vedi, a questo pro- 
1el Museo posito: MonrtIcoLo, I Capitolari delle arti a Venezia, Roma, 1905. 
mdler der 1! Cit. da GIac. Boxr nell’articolo 17 Leone di S. Marco (Arch. stor. dell’ Arte, 1901)-, 
riscontro. 2 Cfr. edizione Duchesne. 
te Cesare 3 THEOPHILUS PRESBYTER, Schedula diversarum artium, edizione Albert Ilg 
si dimo. Wien, 1874.
	        
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