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l’esterno delle chiese, sugli architravi delle porte, simili statue
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si può all’incirca determinare, ricordando che, nel secolo XIII,
tante chiese di Francia e d’Italia si ornarono nelle facciate
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9 delle effigi dei Santi patroni.
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8 In quel tempo la statua di San Pietro, ora nelle Grotte
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P Vaticane, dovette essere collocata sulla porta della basilica,
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i tutta rivestita di colori, coi capelli azzurri, il pallio rosso, la
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tunica azzurra, come lasciano credere le tracce, ancora evi-
irdato : ; - :
denti nelle insenature del marmo." Arnolfo, che avrebbe dato
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alla statua filosofale una testa forte, romana, come la dette
rgere ESE, :
8 alla statuetta del ciborio di San Paolo fuori le mura, dovette
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invece, secondo le prescrizioni, adattarvene una di un vec-
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diamo chio tipo romanico, ai fedeli ben noto e da essi venerato. La
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© esistenza di questo vecchio tipo non è fantastica, poi che
si ritrova anche riflesso in un medaglione del monumento
Apo. sepolcrale di Onorio IV, se si deve credere all’incisione di
edeva Francesco Gualdo data dal Ciaconio.” Si noti che la tomba
ervito di Onorio IV fu eseguita, secondo il Vasari, da Arnolfo
ì clas- stesso:’ l’artista che aveva dovuto mantenere i tratti fisiono-
ja che mici della sacra effigie nel mutar la testa alla statua di filosofo
i. Ora e nel fondere il simulacro in bronzo, la ripetè nel medaglione
esser con questa leggenda a caratteri gotici: S. PETRVS. CLAVES
cone REGNI CELORVM. A San Paolo fuori le mura, libero dalle
i Ma prescrizioni, Arnolfo scolpì un tipo ben differente, ispirato
piante all’arte classica più che ad una forma romanica anteriore,
come una testa più quadra e forte, ma non senza riscontri col
la pu San Pietro in bronzo, per la mancanza di tonsura, per il
ese disegno del collo, per la forma delle chiavi.
‘onzo, o =
studi I SWoBonA, Zur altchristlichen Marmor-Polycromie, in Ròmische Quartalschrift,
1889, pag. 146. Il trovarsi la pittura tanto nel capo, opera del sec. x1II, come nel
e con resto della statua, fa pensare che non si tratti della policromia antico-cristiana
ono a dei marmi, come suppone lo Swoboda. Ii colore stesso della tunica e del pallio
dell’Apostolo ci persuadono che la coloritura è medioevale.
te dar 2 Vitae, et res gestae Pontificoum Romanorum et S. R. E. Cardinalium, t. 11,
porta pag. 233- :
3 Veramente il Vasari ascrisse, nell’edizione giuntina, ad Arnolfo la sepoltura di
re al- Onorio III, confondendolo. come in altro caso, con Onorio IV pure di casa Savelli.