ta, da il nome di Sancta llaria ad l’raesepe, s’apriva uno speco
latario o antro ornato di marmi e di metalli preziosi, dove si con-
nasteri tenevano reliquie della spelonca di Palestina, culla del Reden-
dexte- tore. Gareggiarono i Pontefici ad arricchire l’oratorio, tanto
.- Nel- nell’ingresso, come nelle pareti e nell’altare sotto cui apri-
mague vasi la confessione: il Papa celebrava a quell’altare la messa
o, ad nella notte del santo Natale; e, durante questa solennità, lì fu
E Mar- sorpreso Gregorio VII, l’anno 1075, e via condotto prigione.”
Lest». L’oratorium Praesepis dovette però essere rinnovato nel
>1fo. secolo xXII, e il Vasari, nella vita di Arnolfo, attribuì a Mar-
è sotto chionne Aretino il rinnovamento, con queste parole:* «E in
Basilicao Santa Maria Maggiore, pur di Roma, fece la cappella di
. Romae, marmo, dov’è il presepio di Gesù Cristo. In essa fu ritratto
aria alle da lui papa Onorio ILL di naturale: del quale anco fece la
tua, ma sepoltura, con ornamenti alquanto migliori, ed assai diversi
> di non : : :
; dalla maniera che allora si usava per tutta Italia comune-
roposito
isigne di mente ». Ma nell’edizione giuntina, prima dell’/ndice delle
Gli : se : ; . vt .
pi ao cose notabili del primo volume, il Vasari mutò il passo in
ne orna- quest’altro : « Cominciò il detto Arnolfo in Santa Maria Mag-
o XIII giore in Roma la sepoltura di papa Onorio III di casa Savella,
e tem- SAI e è .
SLA 1A, la quale lasciò imperfetta con il ritratto di detto papa... E la
| proprio cappella di marmo, dov'è il presepio di Gesù Cristo, fu del-
“vato nel : : :
va dnfica l’ultime sculture di marmo che facesse mai Arnolfo, che la fece
lancanza ad istanza di Pandolfo Ipotecorvo l’anno dodici, come ne fa
ee fede un epitaffio che è nella facciata allato della cappella...».
ì le *
ticane vi L’epitaffio andò distrutto, quando al tempo di Sisto V
nsura; a si trasportò la cappella del Presepio in quella ampia del
SEC, XIII, ; . . .
1 ciborio Sacramento, per opera ingegnosissima dell’architetto Carlo.
ta, come Fontana ;? quindi non abbiamo più modo di verificare quanto
egge ico-
il Grisar =
osseduta I LIVERANI, Del nome di « Santa Maria ad Praesepe» che la basilica Liberiana
probabil- porta e delle reliquie che conserva, Roma, 1854; ADINOLFI, Roma nell’età di mezzo,
tro, e del II, Roma, 1881; GrISAR, Analecta Romana, Roma, 1899, pag. 577 € seg.
le forme 2 VasarI, Le vite, 1, Firenze, Sansoni, 1878, p. 278.
ledio evo 3 CARLO FONTANA, Della traslazione dell’obelisco vaticano e delle fabbriche fatte
tipo alle da Sisto V, lib. 1, p. 40, 49; vedi anche De ANGELIS, De basilica S. Mariae
Maioris.