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di tutto s’avvicina ad Arnolfo, tanto da far pensare che sia
stato eseguito sotto gli occhi del maestro stesso, un altori-
lievo, che è pure nel chiostro della medesima basilica, rappre-
sentante la cerimonia della ordinazione di un chierico (fig. 86,
87, 88), secondo le norme dei Sacramentari: un vescovo legge
sul capo del chierico la formula della consacrazione; altri chie-
rici recan fiaccole, l’aspersorio, il turibolo, la mitra e il pasto-
rale. La rappresentazione è così viva, così naturalistica che
Fig. 86 — Roma, San Giovanni Laterano. Chiostro. Frammento
(Fotografia Moscioni)
sorprende, specialmente nel chierico che gonfia le gote per
soffiare sulle braci del turibolo.
Come ne’ nuovi ciborî, così ne’ monumenti sepolcrali dei
marmorari romani la imitazione da Arnolfo è evidente. La
figura distesa del cardinale Bernardo Caracciolo (7 1261), ese-
guita prima della venuta dello scultore toscano a Roma, basta
a dimostrarci lo stato della scultura iconica in questa città.
Si vede a San Giovanni Laterano, coi paludamenti a pieghe
diritte, tirate a stento, a rilievo basso e affaticato. Gli altri
monumenti, come il sepolcro di Guglielmo Durante, vescovo
di Mende (+ 1299), a Santa Maria sopra Minerva, di Gonsalvo
di Roderigo, vescovo di Albano (+ 1299), in Santa Maria
Maggiore (figure 89, 90), del cappellano papale Stefano