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de’ Surdi, a Santa Balbina, * sono l’opera di Giovanni di men
maestro Cosma, cittadino romano, che dimostra di atte- chiu
nersi ai modelli di Arnolfo.*° I monumenti sono in generale stra,
composti di un’edicola terminata ad arco trilobato, sorretto
da colonne drizzate sur un basamento. A Santa Balbina, le
forme della figura stesa, alquanto inclinata, sul sarcofago,
sono lisce, allungate, con pieghe triangolari poco sporgenti,
e fan comprendere come l’artista fosse più uso a incidere
che a far di rilievo. Il tipo dei monumenti di Arnolfo ri-
mane innanzi agli occhi de’ Cosmati, che lo ripeterono a
Santa Maria d’Aracoeli per il cardinale Matteo d’Acqua-
sparta (+ 1302),3 e certamente anche nella basilica inferiore
di San Francesco d’Assisi, nel sepolcro del cardinal Napo-
leone Orsini (fig. 91, 92), tutto proprio dell’arte di Giovanni di
Cosma. Di un altro maestro cosmatesco, che esagera le forme
dei suoi compagni d’arte, è il monumento della basilica Assi-
siate, conosciuto comunemente per quello della Regina di
Cipro (fig. 93): qui gli angioli che stirano le cortine si presen-
tano in atteggiamenti sgangherati, e anche le figurette del
basso hanno vesti che cadono oblique. La cella mortuaria
non ha più la cortina pendente in simmetriche pieghe dalle
pareti, come più di sovente la vollero Arnolfo e Giovanni
di Cosma, ma un coperchio, e nel davanti, le cortine stese
e sollevate dagli angioli.* In questo potrebbe riconoscersi un
progresso nell’architettura de’ monumenti funerari, la tendenza Fig.
a dare forma intera alle cose: la camera mortuaria per le
salme dei defunti disposte sugli avelli non era più semplice- cred
= — —- di 1
1 G. De Ross1, I musaici di Roma, Roma, Spithòver.
2 STRZYGOWSKI, Cimabue und Rom (Wien, 1888), ritiene che Giovanni di Cosma
accompagnasse Cimabue in Assisi con Rossuti e Cavallini; Borro, Architettura nel
medio evo in Roma, Milano, 1880, s’accorse che Giovanni di Cosma approfittò degli
esempi di Arnolfo. Sua
3 Il monumento non ha data, ma il P. Casimiro (op. cit.) afferma che è del è
cardinal d’Acquasparta (+ 1302). Ap
4 Anche due angeli, che sono nel prospetto della chiesa di Sant’ Alessio in —
Roma, provengono probabilmente da un altro monumento di marmorari, tardi
seguaci o imitatori di Arnolfo. Prate