Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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lievo delle 7re Marie al Sepolcro, ora nel Museo dell’opera 
di Santa Croce,’ con l’angiolo dalla stola ad oculi, secondo 
il costume consolare che Nicola primamente dette all’an- 
giolo del pergamo del battistero di Pisa, e che Arnolfo poi 
conservò in quello del piedistallo del ciborio di Santa Ce- 
cilia. Infine dell’influsso di Arnolfo in Firenze, più tardi, 
testimonia l’angiolo, ora portacandelabro, già portatorciera, 
di quel Battistero che pare un antico camillo per la stola 
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Fig. 101 — Pistoia, Abside di Santa Maria Nuova. Cornicione di m. Bono. we 
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cadente dal braccio destro: reca l'iscrizione: M . CCC. XX - 
JOHES . IACOBI DE FLORA | ME FECIT. ’ 
Quale fosse lo stato della scultura a Firenze, quando , 
Arnolfo vi dette impulsi nuovi e potenti, può scorgersi da 
alcune mensolette figurate di maestro Bono fiorentino (fig.101), 
le quali si vedono nel cornicione dell’abside di Santa Maria 
Nuova in fondo al Corso di Pistoia. La iscrizione scolpita 
nella gola così suona:7 A[77]0 MCCLXVI T[en]P[o]R[e)] PARISII 
1 Cfr. SWARZENSKI in Zeitschrift fir bildende Kunst, 1904, I.
	        
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