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fabbricò la casa dei defunti: il culto pietoso per i trapassati
ebbe il suo sacrario; Giovanni confortò con l’arte sua il
luogo, dove, secondo la tradizione, i corpi erano consumati,
nel volgere di tre giorni, dalla virtù della terra del Golgota.
È un grande chiostro vi fece attorno con arcate a tutto sesto
ornate di archetti acuti trilobati, quelle sorrette da pilastri
polistili, queste da esili colonnine. In quel chiostro, tra le
agili. arcate, di là dai gotici trafori, innanzi alle pareti fre-
scate, come coperte da arazzi, appaiono 1 cipressi che sten-
dono le ombre del silenzio sulle zolle sacre (fio. 114). L’archi-
tetto lasciò ad altri le decorazioni scultorie, consistenti in
gran parte nelle teste poste al congiungimento delle arcate;
ma egli stesso dovette eseguire la porta d’entrata al Cam-
posanto, e particolarmente i due angioli che ne reggono
l’arco: quello a destra, puntato un ginocchio a terra, solleva
le mani che si colmano delle foglie d’un pergolato, l’altro
a sinistra, visto più di profilo, con la testa in alto, pure allon-
tana il fogliame che gli cade come corona sul capo. Le due
figure sono ben degne della mano di Giovanni Pisano, spe-
cialmente quella di destra, che ritrae indietro il corpo gentile.
Dal 1278 al 1283 Giovanni Pisano attese alla costruzione
del Camposanto, ma essa non era di tal natura da assorbire
tutta la sua artistica attività. Continuò in quel periodo pro-
babilmente la decorazione delle cuspidi del primo ordine di
archi del Battistero, e sulla porta scolpì la Madonna col Bam-
dino, gruppo ch’ora si vede fiancheggiato da San Giovanni
Evangelista” e da San Giovanni Battista che raccomanda
alla Vergine l’operaio del tempio (fig. 115). Sullo zoccolo
della Madonna sta scritto:
SVB PETRI CVRA | HAEC PIA FVIT SCVLPTA FIGVRA |
NICOLI NATO | SCVLPTORE IOHANNE VOCATO.
Si è supposto che quel Pietro, a cui si allude nell’epi-
! Il SAvERLANDT (op. cit.) suppone che questa figura rappresenti Santa
Maria Maddalena.