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mento dello Scrovegno eseguito da un seguace del Pisano.
Il donatore è in piedi, con le mani giunte, orante: la sua
espressione è intensa, come d’uomo che aspiri all’alto, che
tenda acutamente i sensi verso il cielo. Si riconosce la statua
di Giovanni in certo rigonfiar di pieghe, specialmente nel
piegone che distingue l’avambraccio dal braccio, ed anche da
alcune infossature, benchè poco accentuate, alla origine delle.
falangi formate con tanta naturalezza.
Riprendendo ordinatamente i dati cronologici della vita
di Giovanni Pisano, ricordiamo ch’egli dal 1299 al dicembre
del 1302 era indicato come « capo maestro » nei registri del
Duomo di Pisa, e che nell’anno 1301 ne cominciò il pulpito.
da lui finito soltanto nel 1310 * (stile comune). Nell’anno 1302
sì recò a Carrara per acquistare i marmi occorrenti al pul-
pito nuovo per il quale ebbe a subire questioni dal 1304
al 1306. Prima, o durante questo periodo, Giovanni Pisano
dovette eseguire a Pisa stessa le statue per la cappella del-
l’Arena in Padova, le quali divennero esemplari agli scultori
del Veneto, come gli affreschi di Giotto nel medesimo san-
tuario servirono a rinnovare l’arte pittorica di quella regione.
Il pulpito del Duomo di Pisa fu disfatto per l’incendio.
avvenuto nella notte del 24 ottobre del 1595: parte delle.
disciolte membra si ricomposero malamente nel nuovo pul-
pito del Duomo, parte adornarono il poggiolo delle reliquie in
fondo alla cattedrale, parte rimasero nei magazzini dell’opera,
ed ora sono nel Museo civico, e infine alcuni frammenti esu-
larono a Berlino. In origine era il pulpito a dieci facce (com-
presa quella mancante per l’accesso al medesimo), retto da
undici colonne compresa quella centrale. Due degli specchi,
come bene ha riconosciuto il Supino, si trovano nel Duomo,
1 In un pilastro del Duomo, di prospetto all’ospedale, leggesi: IN NOMINE
DOMINI AMEN. | BORGHOGNO DETADO FECE FARE LO PERBIO NVOVO.
LO QVALE E’ IN DVOMO | COMINCIOSI CORENTE ANI | DOMINI MCCCII
FV FINITO IN ANI DOMINI CORENTE MCCCXI NEL MESE DI DICIENBRE.
2 SUPINO. op. cit.. pag. ISI e seg