figurò un affollarsi di prelati e dignitarî che da Dio ricevono
promesse di vita eterna, a destra un gruppo di uomini ridotti
da morte a scheletri." Qui Tino non dimostra la forza di
Giovanni Pisano, bensì grande padronanza della materia. Le
Virtii che conducono, corteo regale, il vescovo Antonio
d’Orso al trono della maestà divina, e il gruppo macabro,
nel pennacchio dell’arco a destra, fan vedere come il maestro
sapesse risolvere difficoltà di composizioni tracciate fuori della
cerchia della tradizione iconografica.
‘Tino di Camaino con queste opere lasciò una gran traccia
nell’arte fiorentina: un ornamento di timpano (fig. 196) con
una Madonna entro uno spazio triangolare, ricorda tutta la
sua maniera; una testa muliebre incoronata, del Museo del-
l’opera, pure richiama il suo fare e le sue attinenze con Gio-
vanni Pisano,? come anche una grande statua di vescovo nel
Museo Nazionale di Firenze (fig. 197).
sex
Nel 1322, Tino di Camaino attendeva ad alcuni lavori nel
Battistero di Firenze,! e verso il 1325 si recò a Napoli.
Il primo monumento colà eseguito dal maestro l’anno 1325
è quello della regina Maria d’Ungheria (+ 1323), madre di re
Roberto, nella chiesa di Santa Maria Donna Regina (fig. 198).*
’ Il monumento reca l’iscrizione:
+ OPERVM : DE - SENIS : NATVS EX - MAGISTRO -
CAMAINO - IN - HOC : SITV : FLORENTINO :
TINVS : SCVLPSIT : OMNE : LAT(us) :
HVNC - PRO - PATRE - GENITIVO DECET - INCLINARI
VT: MAGISTER ILLO: VIVO : NOLIT APPELLARI-:
2 La testa si vede nella riproduzione a pag. 149» fig. 95. a destra su una
mensola.
3 BErTtI, Cenni storici artistici di San Miniato al Monte, pag. 140.
4 Il 27 febbraio 1325 due aiutanti del maestro furono inviati a Roma, per
comprare i marmi necessari all’opera. Queste e altre date relative ai monumenti
angioini si ricavano dal MINIERI Riccio, Studi storici fatti sopra 84 registri an-
gioini dell’archivio di Stato di Napoli e Notizie storiche tratte da 62 registri an-
gioini nell’archivio di Stato di Napoli che fanno seguito agli studi storici suddetti
{Napoli, 1877); CAMERA, Annali delle Due Sicilie; GAETANO FILANGIERI, Docu-
VENTURI, Storia dell’ Arte italiana, IV.
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