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non il Fanciullo divino dà l’anello di sposa alla giovane, ma
il più bello degli uomini che s’avanza verso di lei seguìto
dal corteo degli apostoli e degli angioli. Esce la pia ver-
gine dal chiostro, innanzi al quale l’eremita, che l’ha con-
vertita, cade in ginocchio alla vista della celeste coorte.
Maria che segue Cristo chinasi dolcemente verso questo, e,
toccandogli una spalla, lo incoraggia all’atto nuziale. Seguono
i dodici apostoli e due angioli alati. Qui le forme sono meno
appiattite e lievemente arcuate, le pupille brillano nella scu-
rità delle orbite, che più fortemente si staccano dal nero
lacrimatoio.
Con questa scultura finisce l’esordio della Vita della
Santa.
Eccola, secondo la leggenda, innanzi a Massimino gover-
natore dell’Egitto e della Siria (fig. 208), rimproverarlo di
aver bandito l’ordine ai sudditi di far sacrifici a’ falsi Dei. La
donzella parla arditamente al tiranno, che, giovane e mite,
richiama i personaggi giovanili della prima composizione,
per la sua espressione fanciullesca e molle. Nel mezzo della
scena s’erge una colonna reggente la statua d’un idolo semi-
nudo. Dietro alla Santa sta un gruppo di guardie; dietro
all’Imperatore vìgilano altre due guardie, e si innalza il suo
palazzo con finestre bifore.
La leggenda continua narrando di Caterina ritenuta dal-
l’Imperatore, in attesa che cinquanta Sapienti del regno si
adunino a disputar con lei; e della visione d’un angiolo avuta
dalla fanciulla alla vigilia della disputa solenne. Invece del-
l’angiolo apparso alla Beata per animarla a costanza, lo scul-
tore figurò Gesù medesimo, il mistico sposo, ch’entra nel car-
cere, seguìîto dalla Madre divina, da apostoli e da angioli
(fig. 209). In questo bassorilievo le forme si approssimano alle
altre del primo e del secondo: sono grasse e piatte, con
pieghe sottili delle vesti, come incise, senza il forte rilievo
del terzo e quarto scompartimento. Se Cristo e gli angioli,
quali appaiono nel terzo riquadro, si mettano a riscontro con