i 3 Zi
delle sue idee grandiose; e questo spiega come nelle scul-
ture della facciata del Duomo di Orvieto, in quella della Visi-
tazione, ad esempio, la scena sia similissima all’altra della
porta in bronzo d’Andrea Pisano.
I quattro pilastri formanti la facciata come un gran polit-
tico d’intagli e di musaico, hanno le figure disposte, nel primo,
tra i rami dell’edera che ombreggia le storie della Genesi
(fig. 234), nel secondo (fig. 235), e nel terzo (fig. 236), tra i
girari imitati dall’antico che salgon su da un cespo d’acanto,
nel quarto tra i rami della vite che si stende ricca di grap-
poli. Il concetto informatore delle rappresentazioni non è
chiaro; quei pochi che hanno tentato d’interpretarlo* di-
vergono moltissimo tra di loro; e la difficoltà cresce per
l’ignoranza della fonte cui l’artista ricorse. Si attenne egli
senz'altro all’iconografia dell’albero di Jesse, riferì i soggetti
di ciascun pilastro al Profeta che sta nel mezzo, volle dare
una dimostrazione della concordia tra i due Testamenti,
ponendosi innanzi le scene del Vecchio simboleggianti le
altre del Nuovo svolte nel terzo pilastro? Ora appunto
questa corrispondenza si può notare, non essendo certo
casuale il parallelismo evidente, confermato poi in gran
parte dalla Azb/ia Pauperum, tra le prime sei scene dei
due pilastri. Nel secondo, infatti, cominciando da destra, si
hanno questi soggetti: Balaam, la Vocazione di Giosuè,
il Miracolo di Gedeone, Davide unto Re, la Presentazione
di Samuele ad Eli, ì Fanciulli d'Israele in Egitto; e nel
terzo, cominciando da sinistra: l’Annunciazione, la Visita-
zione, la Natività, l'Adorazione de Magi, la Presentazione
di Gesù al tempio, la Fuga in Eoitto. Difficile riesce prose-
guire la comparazione senza cadere in sottigliezze. Qui do-
vrebbe intervenire un testo sacro; ma quale?
Nel primo pilastro sono rappresentate le storie della Ge-
esi. Comincia con la Creazione degli animali: volano gli uc-
* Cfr. Mereu, nell’Art, XIV annéé, I, 133, I61; GRUNER, Die Basreliefs der
fassade, ecc.
- 6‘