Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

crebbe con grande unità di forme, pur lasciando intravve- Sse e 
dere l’individualità de’ cooperatori, non in contrasto con il to 
maestro che li nutrì, ma a lui simiglianti, come le sem- ant 
bianze de’ figli giovanetti ricordano le paterne, segnate dalle eo, 
rughe degli anni. Ognuno de’ cooperatori di Nicola sente Do, 
in vario modo le proporzioni delle figure, e mentre quegli Ne 
ha d’uopo di molto spazio e di forte rilievo per le sue, si veg 
tratte dai ruderi romani, squadrate, atletiche, giganti, uno quelle 
degli aiuti allunga e contorce i corpi, un altro li accorcia e ia 
restringe. Tal mutamento di proporzioni da riquadro a riquadro grasse 
serve a distinguere nel pergamo l’opera dei principali seguaci pito c 
di Nicola d’Apulia, perchè ogni artista nel disegnare le dalle. 
imagini e rilevarle dai piani esprime il suo senso speciale NE SAI 
delle proporzioni del corpo umano, un particolar criterio Col m: 
della misura delle membra e dei rapporti tra esse e lo spazio Fenere 
circostante, ond’egli sempre, anche inconsciamente, si attiene di Ca 
a una grandezza tutta sua, a uno squadro suo proprio. Così, fremit 
mentre Nicola si palesa a evidenza nella Crocifissione e anche ACI 
nella Purificazione del pulpito per la potenza delle forme roma- madri 
namente architettate, Giovanni Pisano si afferma nella scena dando 
della Strage degl’ Innocenti e in parte nell’altra de’ Reprobi contra 
tormentati dai demoni, per le forme allungate e contorte, gono 
ov’è l’irrequietezza sua caratteristica; e Arnolfo di Cambio le ma 
sì manifesta nella scena degli Aletti assorti in Dio, come bracci 
nelle altre della Natività e dell’Adorazione de’ pastori e dei corre, 
Magi, per le forme tondeggianti e brevi, equilibrate e soavi, mortic 
particolari dello scultore che dette talora ai marmi tenerezza gedia 
e voluttà. Sono pure d’Arnolfo molte delle gentili figure mu- vimen 
liebri ad ogni angolo del pergamo; ma tra esse, segnata dal- padre, 
l’ugna del leone, da Nicola stesso, è una donna allegorica, for- nelle « 
mosa, giunonica, solenne come un’imperatrice romana. © Di Il 
Nicola e d’Arnolfo sono le figure de’ profeti, che dai pen- d’Apu 
nacchi del pergamo bandiscono le verità divine; ma due di pulpit. 
niche 
Cfr. vol. ILL; fig. 897, pag. 1007. si cop
	        
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