Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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cantò ne’ suoi versi, « quasi a significare », scrive il Tigri, 
«che le leggi e la poesia vinsero il gelo della tomba e lo 
fecero immortale ». Invece essa è la Madonna annunciata, 
la quale doveva vedersi a riscontro di Gabriele, al sommo 
del monumento, entro una edicoletta. Tra le vicende della 
traslazione della sepoltura può notarsi questa strana collo- 
cazione di un’Annunciata messa in fila con gli scolari di 
Cinus de Francischi De Sivibaldis. Ad ogni modo. anche 
Fig. 310 — Arezzo, Duomo. Porta laterale. Lunetta 
(Fotografia Alinari). 
se si tien conto delle manomissioni subite, il monumento ci 
parrà sempre di maestri scarsi d’invenzione. Dopo aver rap- 
presentato messer Cino a tutto tondo, di statura duplice di 
quella degli scolari, tornarono a rappresentarlo sotto in 
bassorilievo, seduto in cattedra, intento a far lezione ai di- 
scepoli. 
Anche il frammento dell’arca di Sant’Atto nel Duomo di 
Pistoia, eseguita nel 1337, l’anno stesso in cui Cellino di 
Nese scrisse che il sepolcro di messer Cino si doveva fare 
dello e magnificho da un maestro di Siena, ricorda la ma- 
niera di Agostino e socî, ne’ bassorilievi ch’erano nel pro-
	        
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