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Scrive Giovanni Villani: « Nel detto anno 1330 si comin-
ciarono a fare le porte di metallo di Santo Giovanni, molto
belle e di maravigliosa opera e costo; furono formate in
terra, e poi pulite e dorate le figure per un maestro. Andrea
Pisano, e gittate furono a foco di fornello per maestri vini-
ziani. E noi autore, per l’arte dei Mercanti di Calimala, guar-
diani dell’opera di San Giovanni, fui ufficiale a far fare il detto.
lavorìo ».° Andrea Pisano, che si vuole nato circa il 1270,
avrebbe cominciato la grande opera a sessant’anni. Quan-
tunque certo allora più non fosse giovane, non sembra da
accogliersi quella data della sua nascita; nè riportarla col
Supino al 1290, ricordando certo Andrea /amulus magistri
Johannis, che era figlio di maestro Simone senese. Pro-
babilmente Andrea da Pontedera, educatosi a Pisa dove
assunse l’appellativo di Pisano, non si presenta prima del-
l’anno 1330, perchè non alla grande scultura, bensì all’oreficeria
si dedicò sino a quell’anno, come può presumersi leggendo
l’epitaffio della sua sepoltura, che lo dice scultore in bronzo,
in oro e in avorio. Si noti pure che Nino e Tommaso suoi
figli si allogarono con orafi nella loro giovinezza, e che orefici
furono entrambi designati anche nei documenti relativi alle
loro opere marmoree. Cominciando il lavoro delle porte del
Battistero, Andrea non ha seco i figli giovanetti, ma quel
Piero di Jacopo che andò alla ricerca di maestri sufficienti
all’opera, e altri due orefici, Lippo di Dino e Piero di Do-
nato. Finite le storie di cera, in brevissimo tempo, al 2 aprile
del 1330, la porta fu gettata soltanto due anni dopo da
maestro Leonardo del fu Avanzo campanaio veneziano. « Ma
essa, scrive il Milanesi, essendo venuta tanto torta nel get-
tarla che non si poteva adoperare, fu dapprima commesso
a Piero di Donato di raddrizzarla, e non bastandogli poî
1 GIOVANNI VILLANI, La Cronica (Bibl. della Gioventù italiana, Torino, 1880,
VI, pag. 261).
2 Pio PeccHIAI, Documenti inediti su Giovanni Pisano (Miscellanea di Eru-
dizione, 1, 2, 1905).
