Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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sentazioni ispirate dai bestiari o dalle visioni apocalittiche 
eran succedute le imagini della vittoria della fede, della 
luce del bene, del culto del buono, della rigenerazione umana 
per opera di Cristo. Tutte queste imagini si susseguirono 
nel campanile di Giotto, iniziatore del grande poema biblico, 
evangelico, allegorico e storico, che si compieva con l’esal- 
tazione dell’ Uomo-Dio. Giotto prima, Andrea Pisano poi, 
Francesco di Talento, Luca della Robbia, Donatello, scris- 
sero in quel libro di marmo. 
La zona inferiore de’ bassorilievi del campanile comincia 
con la Creazione dell’uomo (fig. 350), rappresentata in una 
forma che ha qualche reminiscenza della scultura cristiana 
de’ sarcofagi, svolge il partito artistico che Michelangelo 
condurrà a perfezione nella volta della Sistina: Adamo bene- 
detto da Dio si solleva da terra e, iniziandosi alla vita, si ap- 
poggia sul braccio sinistro, facendo il primo movimento di 
chi si desti dal sonno e guardi come trasognato innanzi a 
sè; i suoi muscoli lentamente si contraggono scossi dal 
letargo, il capo si solleva dall’abbandono; e, vistosi davanti 
il Sommo Fattore, alza istintivamente la destra verso di lui. 
La Creazione d’Eva è il soggetto del secondo bassori- 
lievo (fig. 351). Dal corpo di Adamo assopito Dio trae la donna, 
che, come farfalla escita dal bozzolo, par che voli verso il 
Signore. Quel moto d’Eva come librata sulle ali, dovette sug- 
gerire poi al Ghiberti la poetica rappresentazione della gra- 
ziosa Madre de’ viventi portata dagli angeli al suo Creatore. 
Il terzo bassorilievo rappresenta gli uomini che comin- 
ciano a lavorare (fig. 352). A destra, Adamo zappa la terra; a 
sinistra, Eva fila con la conocchia. 
A questi bassorilievi fa seguito quello che figura Jabal 
(fig. 353), dalla Bibbia definito <il padre di que’ che abitano 
sotto le tende e de’ pastori». Sta il patriarca sotto la tenda, 
come un antico filosofo, solenne, con le gambe incrociate al- 
l’orientale, e guarda innanzi a sè, non alla mandra, messa 
sulle rocce per identificare la figura dell’antico padre. 
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